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Al Teatro del Carmine martedì 23 febbraio in scena “Pasticceri, io e mio fratello Roberto”.

Data: 22/02/2010
Al Teatro del Carmine martedì 23 febbraio in scena “Pasticceri, io e mio fratello Roberto”.

Pasticceri
Io e mio fratello Roberto

di e con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano
tecnica di Alessandro Calabrese e Luca Salata

Due fratelli gemelli. Uno ha i baffi l’altro no, uno balbetta l’altro no, parla bello sciolto. Uno crede che la crema pasticcera sia delicata, meravigliosa e bionda come una donna, l’altro conosce la poesia, i poeti, i loro versi e li dice come chi non ha altro modo per parlare. Uno è convinto che le bignoline siano esseri viventi fragili e indifesi, l’altro crede che le bignoline vadano vendute, sennò non si può tirare avanti. Il laboratorio di pasticceria è la loro casa. Un mondo che si è fermato alle quattro di mattina, il loro mondo: cioccolata fusa, pasta sfoglia leggera come piuma, pan di Spagna, meringhe come neve, frittura araba, torta russa, biscotto alle mandorle e bavarese: tutto si muove, vola, danza e la notte si infila dappertutto. Due fratelli gemelli che, come Cyrano e Cristiano, aspettano la loro Rossana, e dove la vuoi aspettare se non in pasticceria? Due fratelli pasticceri, se li vedi abbracciati, sembrano un albicocca. Profumano di dolci e ascoltano la radio: musica, molta musica.

Due attori, Roberto Abbiati e Leonardo Capuano, (che ha davvero fatto il pasticciere nella vita ) coinvolti in un gioco “realistico”  (in scena un laboratorio vero di pasticceria) in cui due fratelli “gemelli” nati da madri diverse, coinvolti in un rapporto simbiotico alternano creme e bignè ad una riscrittura, tra i fornelli, del Cyrano di Bergerac, mutandone il finale. Tra zucchero a velo e comicità stralunata,  questi due autori-attori dai percorsi differenti si sono incontrati e hanno creato uno spettacolo “dolcissimo e geniale”, dove è proibito star seri, anche quando fanno i seri e i sentimentali.