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02/01/2010 – L’eredità del 2009: venti indagati accusati di usura

02/01/2010 – L’eredità del 2009: venti indagati accusati di usura

I primi a lanciare l’allarme sono stati l’Osservatorio sul credito, la Caritas e le più importanti organizzazioni di categoria. Adesso anche i numeri della Procura della Repubblica di Tempio dicono che in Gallura, il fenomeno usura ha caratteristiche e dimensioni di una piaga sociale. Il 2009 si è chiuso lasciando in eredità inchieste che coinvolgono almeno venti persone. Perlopiù si tratta di fascicoli aperti dalla Guardia di Finanza, i presunti strozzini hanno operato a Olbia, Tempio e Calangianus. Impossibile stabilire con certezza il numero delle vittime dei tassi usurari, ma si parla di decine di imprenditori e commercianti, tutti finiti nella rete degli strozzini dopo avere cercato inutilmente qualcuno che li finanziasse.
Gli usurai pescano soprattutto nel disastrato mondo dei piccoli imprenditori e artigiani del sughero. Le aziende galluresi, da questo punto di vista, forniscono materia prima abbondante per la camera della morte preparata dall’usuraio di turno. Gli operatori massacrati dai debiti finiscono dritti nella trappola, mentre da almeno due anni a Calangianus si chiacchera sugli accordi tra istituti di credito e imprese, promossi dalla politica locale. Le indagini dicono che in molti casi gli strozzini funzionano come vere e proprie banche. I sostituti della Procura tempiese stanno infatti valutando la possibilità di contestare nelle situazioni più gravi anche il reato di esercizio abusivo della attività creditizia e finanziaria.
Alla fine dello scorso ottobre a Cagliari la Sardafidi ha ospitato un incontro dedicato ai problemi del credito. In quella occasione Gallura e Ogliastra vennero indicate come le regioni della Sardegna maggiormente esposte alle pesanti conseguenze dello strozzinaggio. La valutazione ha trovato più di una conferma, così come si sono rivelate fondate le considerazioni sul difficile rapporto tra aziende e istituti di credito.
I venti nomi finiti nel registro degli indagati della Procura tempiese sono comunque un dato inconfutabile e si tratta di numeri senza precedenti. Le inchieste condotte dal pm Elisa Calligaris hanno portato anche a tre arresti e di recente, nell’ultima operazione, al sequestro di beni per due milioni di euro. A Olbia un fascicolo affidato ai carabinieri coinvolge anche politici e professionisti. Nelle prossime settimane Tempio e Calangianus potrebbero essere investite da una altra clamorosa operazione che vede almeno quattro persone accusate di strozzinaggio.
ANDREA BUSIA