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02/01/2012.Contro i tagli nasce l’istituto comprensivo

TEMPIO. Per evitare i tagli facendo quadrare i numeri le scuole tempiesi fanno fronte comune: così l’anno scolastico 2012/2013 sarà contrassegnato dalla nascita in città dell’istituto comprensivo, che raggrupperà sotto un’unica “bandiera” le scuole dell’infanzia, le elementari e la scuola media. La notizia è stata data ieri da Rita Melas, vice preside della scuola media Grazia Deledda.
 Racconta Rita Melas: «Alla presenza dell’assessore alla pubblica istruzione, Gianni Monteduro, abbiamo riunito in seduta plenaria il collegio dei docenti, circa quaranta insegnanti, ed il consiglio di istituto, per esaminare due proposte operative in vista del prossimo anno scolastico che potrebbe vederci ancora una volta, così come è accaduto questi giorni agli istituti superiori cittadini, alle prese con i numeri imposti dalla riforma ministeriale».
 L’insegnante spiega che la prima proposta prevedeva la creazione di due istituti comprensivi, la seconda invece la creazione di un unico comprensivo: «Pur apparendo la prima proposta appetibile – dice la Melas -, per il fatto che si sarebbero venuti a creare alcuni posti di lavoro, si è preferito invece, adottare la seconda opzione per questioni di carattere pratico e sulla base di una precedente esperienza.Diversi anni fa, infatti, la divisione della scuola media in due tronconi aveva provocato la “ghettizzazione” di una delle due ed una profonda divisione non solo fra studenti (da una parte i “bravi”, nell’altar scuola i “somari”), ma anche tra insegnanti e tra le stesse famiglie».
 Una esperienza, quella ricordata dalla vicepreside, dalla quale la scuola media in generale uscì con le ossa rotte. Dopo la riunificazione infatti, sono occorsi anni e un duro lavoro degli insegnanti e di tutto il personale per annullare i preconcetti che, pesantissimi, gravavano sul Deledda.
 La questione pratica, accennata dalla Melas, riguarda invece la divisione fisica che si sarebbe dovuta creare fra i due comprensivi: «Qui da noi, per esempio, per realizzare due comprensivi, si dovrebbe dividere l’istituto con un muro inaccessibile. Le due scuole infatti devono avere una entità giuridica diversa e ben definita». Né si può pensare di riportare una parte delle medie lì dove una volta c’era la numero due e successivamente la sede gemmata della Facoltà di erboristeria dell’Università di Sassari. Quei locali infatti, già da tempo sono destinati ad ospitare diversi uffici giudiziari. «Penso – conclude la vicepreside -, che la scelta di un unico comprensivo da noi scelta, con trentatrè voti favorevoli, quattro astenuti e due contrari, sia comunque la soluzione più equa per tutti, studenti, famiglie e insegnanti».