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02/03/2010 – Patrimonio archeologico all’anno zero

Cultura.

Salta l’accordo per un consorzio tra i Comuni di Tempio, Luras e Calangianus

Patrimonio archeologico all’anno zero

Scoperti nuovi siti, ma non ci sono soldi per scavi e gestione

Martedì 02 marzo 2010
Il bando di gestione del Nuraghe Majori è stato congelato, mancano i fondi.
L ‘ultimo pasticcio in ordine di tempo è quello della gestione del Nuraghe Majori. Il bando europeo per l’appalto, quattro anni più quattro, pubblicato di recente, è stato annullato in autotutela dai funzionari del Comune di Tempio. Problemi di procedura, è vero. Ma anche un gara senza soldi, nella casella dei finanziamenti c’è infatti il numero zero. Il monumenti archeologici della Gallura sono una grande incognita, sotto tutti i punti di vista. A Santa Teresa , qualche giorno fa, gli archeologi della Soprintendenza hanno coperto di terra i resti di una villa romana di epoca imperiale. Non ci sono fondi per gli scavi. Ma non basta, anche le casse delle cooperative che gestiscono i siti sono vuote. Profondo rosso nei bilanci dunque, mentre la Gallura continua a restituire straordinarie testimonianze della sua storia. Anche in questo settore le nozze con i fichi secchi non funzionano. I Comuni di Tempio , Luras e Calangianus erano pronti ad accordarsi per una gestione consortile dei loro monumenti, non se ne farà nulla. Le tre amministrazioni andranno avanti in ordine sparso. Così, la tomba dei giganti di Pascaredda continuerà ad essere un sito di straordinaria bellezza e importanza, ma privo di servizi per i visitatori. Nessuno, al di fuori di un piano territoriale di gestione e promozione turistica, può occuparsi del monumento. Le cooperative nella maggior parte dei casi devono fare da sole, anzi a Tempio per ogni biglietto staccato versano una percentuale al Comune.
La Soprintendenza archeologica si occupa di siti ( villaggio nuragico di Lu Mulinu a Olbia , Nuraghe Izzana di Aggius e ad Aglientu , Nuraghe Tuttusoni) raggiungibili grazie a strade realizzate con fondi regionali. I monumenti non sono stati mai sottoposti a restauro e messa in sicurezza, non sono dunque fruibili. Anche a Luogosanto è stata riportata alla luce una capanna delle riunioni di un villaggio nuragico e una muraglia. Si trova nella parte alta del paese (l’archeologa Angela Antona ha chiamato il sito Le tre cime, dai nomi dei monti Casteddu, Ruiu e Juanni) e attende un intervento di valorizzazione. Vista la situazione, c’è poco da sperare.
ANDREA BUSIA