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04/02/2012.Annita Garibaldi tra i liceali per parlare di Risorgimento

di Giuseppe Pulina wTEMPIO Un libro e una convegno sull’Unità nazionale. Un anno dopo le grandi celebrazioni del 150°, i liceali del “Dettori” si sono immersi nella complessa trama dei processi risorgimentali guidati da Annita Garibaldi Jallet, pronipote di quell’Eroe dei due mondi che ha realizzato l’Unità d’Italia sul campo e verso il quale, dicono in coro gli storici, non ci si è dimostrati ancora abbastanza grati. Con la professoressa Garibaldi gli studenti hanno fatto i conti con le tante questioni insolute dell’unificazione del Paese, nel cui contesto la Sardegna ha avuto una parte di cui non è sempre chiara l’importanza. Intervistata dagli studenti, Annita Garibaldi Jallet ha proposto risposte in cui la dimensione degli affetti e dei ricordi personali si è spesso incrociata con quella della lucida analisi delle contingenze storiche in cui sono maturati i passaggi decisivi dell’Unità. A chi le ha chiesto che cosa si prova a sentirsi pronipote di cotanto eroe, ha risposto affermando che bisognerebbe girare semmai la domanda al Generale, per sapere che cosa possa mai provare uno come lui ad avere le come nipote. Battute di spirito che hanno condito le ricostruzioni dei moti risorgimentali, proposti con grande affabulazione, chiarendo la natura dei rapporti tra il prestigioso avo e Mazzini, il teorico di un Risorgimento che avrebbe voluto un’Italia senza scettri e sovrani. Temi che rivivono anche nel volume “Sardegna e Risorgimento”, curato dal professore Paolo Lisca, scritto da cinque liceali (Valeria Gala, Marisa Tamponi, Raimondo Pittorru, Rio Stangoni, Valeria Musselli), con contributi della Garibaldi, di Antonello Tedde e di Gianmario Spezzigu.