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06/05/2012. Pd: «Serve un chiarimento dopo il voto in Provincia»

Luca Rojch OLBIA Doveva essere il giorno della spallata al presidente Fedele Sanciu, ma a scivolare è l’opposizione. In consiglio la maggioranza traballa sul bilancio e si salva a un passo dal baratro. Ma i dissapori tra Pd, Idv e Upc superano l’aula di via Nanni e rischiano di intossicare i rapporti tra i partiti in coalizione in diversi centri in Gallura. Il coordinatore dei coordinatori del Partito democratico Gerolamo Balata convoca per martedì un incontro tra i vertici del partito e i consiglieri provinciali del Pd. Lo scopo non è solo chiarire la scelta di Vittorio Masu, che ha lasciato l’aula prima del voto, anche se i numeri non c’erano più per far cadere la giunta. Ma anche stabilire una linea comune del partito e anche dei rapporti del Pd con le altre forze di opposizione. Perché la posta in palio non è più la pleonastica difesa della vite che tiene incollati i consiglieri a poltrone della Provincia che stanno per vaporizzarsi. Ma sono gli accordi, le alleanze tra queste forze. Balata ha già indossato la divisa da pompiere. «Ci saranno chiarimenti con gli altri partiti – spiega –, credo che non si debba dare una lettura politica a quello che è accaduto. La posizione ufficiale del Pd arriverà martedì, a titolo personale posso dirmi fiducioso e certo che il confronto riporterà il sereno». I più adrenalinici sono i consiglieri provinciali del Pd che non hanno digerito la lettera di Francesco Carbini. «Al mattino su proposta del Pd, si era stato stabilito che l’opposizione si sarebbe astenuta sul voto del Bilancio – riporta il documento –. Al pomeriggio, il gruppo del Pd cambia posizione e decide di votare contro il bilancio, ma chiede ad alcuni componenti di altri gruppi, attraverso sms, di astenersi, o assentarsi». Carbini conserverebbe nel suo telefonino l’sms incriminato. Ma nel Pd partono all’attacco. «Carbini non si deve permettere di mettere in dubbio la mia onestà – attacca Antonio Loriga –. Io ho sempre detto di votare contro il Bilancio. Faccia nomi e cognomi di chi gli ha fatto proposte indecenti. La realtà è che forse Carbini ha paura di andare a casa». Sulla stessa linea Giuseppe Meloni. «Il Pd lavora per mandare a casa questa maggioranza e sul bilancio noi abbiamo detto di no da sempre». Anche l’Idv ha qualche difficoltà. Il consigliere Piero Sanna da subito ha fatto capire che non avrebbe votato contro il bilancio, anche per un senso di dovere verso i suoi elettori. «Il bilancio lo deve approvare la maggioranza – dice Pier Paolo Spano, Idv –. Sono convinto che a vincere sia stato il partito di chi ha paura di andare a casa». Anche l’Upc smorza i toni e chiede un confronto immediato con le altre forze di opposizione per trovare unità. Sanciu si gode il suo capolavoro. Se tutta l’opposizione e Fli avessero votato contro il bilancio la giunta sarebbe caduta. E sottobanco prende corpo l’idea che il partito più forte in Provincia sia quello di chi a casa non vuole tornare. Con la caduta di Sanciu non si andrebbe a nuove elezioni, ma verrebbe nominato un commissario che traghetterebbe la Provincia verso la riforma. Con un pugno di consiglieri scelti dai Comuni, una micro giunta e un presidente scelto dall’aula. Ma soprattutto con pochi spiccioli da gestire e un potere tutto virtuale.