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17/03/2012.Gli avvocati scioperano per dieci giorni

TEMPIO. Le toghe incrociano le braccia per dieci giorni, paralizzando ogni attività giudiziaria.
 A decidere lo sciopero, a livello nazionale, è stato l’Oua – l’organismo unitario dell’avvocatura italiana – per protestare contro la chiusura di tribunali, le sedi distaccate, gli uffici dei giudici di pace, il mancato rinvio delle materie escluse dalla conciliazione, gli incidenti e condomini e l’obbligatorietà della mediaconciliazione. Le rivendicazioni dei legali contro i tagli imposti dal Governo non si fermano soltanto a quanto sinora indicato. Gli avvocati, infatti, hanno mal digerito l’abolizione delle tariffe professionali e la presenza di soci di capitale negli studi professionali. Ieri 2000 avvocati in toga e coccarda tricolore, molti dei quali sardi, si sono dati appuntamento a Roma, davanti alla Cassazione in Piazza Cavour, per difendere «in una manifestazione pacifica contro la rottamazione della giustizia – dicono gli organizzatori dell’Oua -, i diritti dei cittadini sanciti dalla Costituzione, e per contrastare i provvedimenti di tagli indiscriminati che mettono in ginocchio la giustizia in Italia». Lo sciopero andrà avanti sino al 23 marzo, ma ulteriori forme di protesta sono state annunciate dai diversi ordini giudiziari e dell’unione delle curie isolana. «Dobbiamo garantire giustizia, non soccombere sotto i tagli del Governo», ha detto l’avvocato Domenico Putolu, presidente della camera penale gallurese.