Torna Indietro           

19/01/2012. Rinaggiu, slitta a oggi la decisione del Tar

TEMPIO. Slitta ad oggi la decisione del Tar sulla questione Rinaggiu. La sentenza sul ricorso contro la decisione del Comune di Tempio (difeso dal suo legale Giuseppina Giua) di revocare la concessione dell’area termale all’Ati (avvocato Gian Comita Ragnedda) era attesa da Cagliari in serata: il tribunale regionale amministrativo si pronuncerà invece questo pomeriggio.
 La vicenda del compendio di Rinaggiu, per quanto concerne la concessione all’Ati, prese il via ufficialmente il 16 gennaio del 2009 quando l’allora giunta Pintus, con la delibera numero 9, affidà in via definitiva per 50 anni all’Associazione temporanea di imprese, capofila l’Alba Immobiliare, la concessione per la riqualificazione e valorizzazione turistica dell’area termale. Erano presenti in quella giunta (assistita dal segretario comunale Goffredo Mameli) Antonello Pintus, Angela Masu, Gianni Addis, Franco Anziani e Francesco Quargnenti. Erano invece assenti, gli assessori Peppino Manconi, Giuseppe Mula e Paolo Orecchioni. L’Ati, di cui facevano parte oltre la già citata Alba Immobiliare, la Virdis Costruzioni srl, la Antonello Casu snc di Casu Antonio e C. (tutte con sede legale a Sassari) e la Edilpieffe srl con sede legale a Sorso, si era aggiudicate la concessione alla fine del 2008, avendo vinto (unici concorrenti) un bando di gara internazionale dell’amministrazione Pintus pubblicato nel 2007. I lavori preannunciati da una enfatica conferenza stampa, con tanto di grafici e proiezioni, avrebbero dovuto cominciare a febbraio del 2009, quando esperite le ultime pratiche burocratiche (fra cui la firma dell’accordo fra comune e Ati), “i nuovi padroni” del compendio avrebbero potuto operare in piena autonomia. L’entrata a regime del compendio in tutte le sue micro realtà era prevista per la metà del 2013, con una ricaduta occupazionale diretta di circa cinquanta unità ed un indotto di altre sessanta/ottanta unità lavorative. L’accordo fu approvato in consiglio comunale a maggioranza. I consiglieri del Pd, Vittorio Masu, oggi vice presidente del consiglio provinciale Olbia-Tempio e Gianni Monteduro, Idv, oggi vice sindaco, votarono contro. Ma la firma dell’accordo fra Comune e Ati, fra mille omissis mai chiariti, slittò dall’inizio del 2009 a maggio 2010. Subito dopo la giunta Pintus perse le elezioni è passò la mano alla giunta Frediani. La concessione era stata affidata all’Ati per 50 anni rinnovabili per altri 50. La stessa avrebbe dovuto fruttare al Comune, in mezzo secolo, 300 mila euro così suddivisi: 500 euro mensili, di cui i primi dieci anni interamente abbuonati. Praticamente, il primo incasso sarebbe dovuto arrivare al Comune, il 30 giugno del 2020. Sicuramente allettante il piano di investimenti presentato dall’Ati: 8,4 milioni di euro fra il 2009 ed il 2013, così ripartiti: 3,2 milioni nel 2009, 2,3 milioni nel 2010, 2 milioni nel 2011, 550 mila euro nel 2012, 300 mila euro nel 2013. Ma ad oggi nel compendio non risulta effettuato alcun intervento di rilievo.