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19/02/2012.Il centro storico è sempre più a pezzi

TEMPIO. La recente ondata di neve e gelo abbattutasi sulla città è giunta ad evidenziare la precarietà – e la pericolosità – di tanti vecchi edifici del centro storico. Non è più tardi di cinque giorni che i vigili del duoco son dovuti intervenire per scrostare un cornicione pericolante in cima a un antico palazzo all’imbocco da Piazza d’Italia di via Gramsci, nel cuore della città.
 Percorrendo comunque, a tempesta passata, vicoli e piazzette del vecchio abitato è dato imbattersi in pezzi di intonaci, di tegole, di laterizi e di altro materiale staccatisi da poggioli, terrazze e grondaie sotto l’effetto dirompente del ghiaccio. Sollevare poi lo sguardo verso l’alto vuol dire rendersi conto dello stato di degrado degli edifici e delle loro pertinenze, con porte e finestre di legno consunto e dai vetri rotti e a volte cadenti. Di qui la loro pericolosità per la tanta gente in transito. A volte arrivano le transenne ma la loro precaria sistemazione si limita ad alcuni casi, lasciando invece sguarnita la maggioranza dei luoghi dove la situazione è solita verificarsi.
 Una situazione diffusa, che data da tanto. E’ determinata da abitazioni, magazzini e depositi domestici abbandonati da anni e lasciati senza cura alcuna per i motivi più disparati: antichi proprietari andati a vivere altrove e a volte introvabili, difficili composizioni di liti di carattere ereditario, carenza di risorse finanziarie, pubbliche e private, per interventi di recupero e restauro. Una situazione inoltre nota ai settori competenti dell’amministrazione comunale che a suo tempo aveva dato corso a una sorta di monitoraggio chissà se in costante aggiornamento o meno. L’aggiornamento comunque vale poco senza un’adeguata azione volta al recupero di edifici ricadenti nel cosiddetto «centro matrice» e nell’intera zona A che pure trova sponda nella legge regionale del 1998 e quindi nelle suoi pur ridotti e sporadici stanziamenti. Risulta infatti che Tempio ben poco abbia beneficiato, a fronte dei comuni viciniori più piccoli dove il recupero di vecchi edifici ha dato risultati ragguardevoli.
 L’ultimissimo bando regionale, emanato alla fine del 2011, presentato qui come foriero di ampie prospettive nel settore, ha visto accolte le domande di sol cinque cittadini per i rispettivi edifici storici.