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20/01/2012. Rinaggiu resta al Comune

Il compendio termale di Rinaggiu rimane al Comune di Tempio che, ora, potrà incasserà anche le fideiussioni versate a garanzia dall’Ati (associazione temporanea di imprese) accusata di incuria e mancati adempimenti contrattuali. Lo scorso 12 dicembre il Comune è entrato materialmente in possesso della struttura termale tempiese. L’Alba Immobiliare e le sue associate sono ricorse al Tar. Il tribunale amministrativo regionale di Cagliari, ieri mattina, ha emesso la sentenza: ha ragione il Comune.

RICORSO RESPINTO Il ricorso, dunque, è stato respinto. La decisione è scritta chiara in poche righe e la spiega il legale del Comune: «Il Tar ha ritenuto motivato il provvedimento di revoca emesso dalla nostra amministrazione comunale – ha detto l’avvocato Giuseppina Demuro – è stata provata, dunque, l’incuria e l’inadempienza del concessionario. Il Comune ha il pieno possesso e potrà utilizzare il compendio come crede». Piena soddisfazione arriva dal palazzo di piazza Gallura. «Per tutelare il bene comune – dice il sindaco Romeo Frediani – abbiamo avuto il coraggio di attivare tutte le procedure necessarie per la recessione, bisognava fare chiarezza in una situazione che si è presentata problematica subito». Il primo cittadino ci tiene anche a precisare che da consigliere di minoranza voto a favore dell’affidamento: «In quel momento era la cosa migliore. Sembrava la cosa migliore per il rilancio. Non pensavo che le cose sarebbe andate così». E ancora: «Era un dovere riappropriarci del compendio, al di là di come dovrà essere utilizzato e siamo consapevoli che sarà difficile trovare qualcuno che gestisca il tutto». «La decisione del Tar avvalora la scelta dell’amministrazione di procedere alla revoca della concessione di un’Ati che ha solo depauperato un patrimonio comunale», sono le parole di Antonio Orecchioni, assessore ai lavori pubblici. «Siamo felicissimi perché la città è rientrata in possesso di un bene di tutti – sostiene Angelo Cossu, l’assessore al decoro urbano che il dicembre scorso era a capo del blitz per riportare la struttura idropinica nelle mani del Comune – Ora, possiamo programmare e ridare un futuro al nostro fiore all’occhiello».

RIMBORSO MISERO «A breve il Comune potrà incamerare le fideiussioni, naturalmente, dopo l’iter burocratico di rito», spiega Giuseppina Demuro. Sono 70mila euro che andranno a finire nelle casse pubbliche. Una cifra ridicola che di certo non sarà sufficiente a mettere a posto i quattordici ettari di La Pischinaccia.

POSSIBILE APPELLO Ancora non si conoscono ancora le mosse future dell’Ati. L’associazione temporanea di imprese potrà ancora lottare. È, infatti, nelle sue facoltà andare avanti e fare appello al Consiglio di Stato.

Sebastiano Depperu