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20/03/2010 – «Emergenza usura, il vero nemico è l omertà»

TEMPIO. Il confine mobile tra “Legalità e Giustizia” è stata la questione al centro dell’annuale convegno della parrocchia di San Giuseppe organizzato in occasione della festa del santo protettore dei lavoratori dal parroco padre Paolo Contini. Ad affrontarla davanti ad un folto pubblico costituto in prevalenza da studenti sono stati il giornalista della Nuova Sardegna Marco Bittau, il prefetto di Sassari Marcello Fulvi, il sostituto procuratore Riccardo Rossi ed il vescovo Sebastiano Sanguinetti. Erano fra gli altri presenti il sindaco di Tempio Antonello Pintus ed il procuratore della Repubblica Mario D’Onofrio. La serie di interventi è mossa da una relazione sul tema del convegno del presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, assente per gravi impedimenti e letta pertanto da padre Contini. Essa è partita da una domanda: «Fino a che punto oggi in Italia il problema della legalità è il problema della giustizia»? Le risposte si son potute cogliere in alcuni dati tratti dall’ultimo rapporto dell’Eurispes. Essi parlano della sfiducia degli italiani nel decorso dei procedimenti giudiziari e del conseguente ingenerarsi di situazioni anormali che portano molti soggetti a sfuggire alla giustizia e a creare scompensi e anomalie nel sistema economico, politico e sociale e perfino nella morale. Chiamato a parlare di “Informazione tra diritto e responsabilità”, Marco Bittau ha riaffermato il ruolo del giornalista di raccontare la realtà in un quadro dell’informazione quanto più pluralistico. Ha precisato però che esso deve svolgersi nel rispetto delle regole, in pieno senso di responsabilità e con la ampia professionalità soprattutto in un momento come l’attuale dove spesso la notizia non è la prima cosa ad esser fornita. «La notizia – ha sottolineato – appartiene al lettore, non al giornalista». Di grande effetto, soprattutto nei confronti del pubblico giovane presente, è risultata la relazione del Prefetto su “Economia e legalità nel nostro territorio” incentrata sulla presenza del fenomeno usura e sul suo effetto negativi sull’economia e sull’etica di alcune fasce della popolazione specie in momenti di crisi come l’attuale. La sporadica coincidenza fra legalità e giustizia è quindi apparsa in una sorta di exscursus fra i casi offerti dalla nostra cultura classica: da Gesù davanti al sinedrio a Giuseppe che rifiuta la lapidazione di Maria, da Socrate che non evade nonostante la porta della prigione aperta ed incustodita a Antigone che dà sepoltura al corpo del fratello nonostante il divieto del tiranno. A conclusione è giunta la relazione del Vescovo sul tema «Legalità, giustizia e comunicazione». Muovendo dalla citazione di certi modi distorti di intendere la giustizia in alcune arcaiche realtà isolane e passando poi ai contenuti di una recente enciclica papale, ha posto l’accento sul ruolo abnorme assunto dai mass media che puntano, invece che a diffondere notizie e verità, a fare «audiance».

 

Tonio Biosa