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30/03/2010 – Dal Veneto per incatenarsi davanti al tribunale

Dal Veneto per incatenarsi davanti al tribunale

TEMPIO. Da Verona a Olbia per chiedere giustizia per Vinicio Zucconelli, un tecnico del triveneto che rimase paralizzato, dieci anni fa, mentre si trovava a Olbia per conto dell’impresa per la quale lavorare. La protesta si svolgerà oggi davanti al palazzo di giustizia di Tempio, dove la sorella dell’infortunato e alcuni amici dell’infortunato hanno deciso di incatenarsi ai cancelli del tribunale. Dieci anni di sofferenze e attese per una sentenza di risarcimento per l’infortunio sul lavoro che rese paraplegico l’operaio dal 18 febbraio 2000, e dopo il quale è rimasto inabile totalmente al lavoro. Dorotea Zucconelli, sorella di Vinicio, e il gruppetto di amici e parenti saranno in città per raccontare la storia di Vinicio, 37 anni, padre di due bambini, che abita a Caselle di Sommacampagna (Verona). L’uomo, dieci anni fa, mentre si trovava in Sardegna a lavorare per conto di una impresa veronese che si era aggiudicata l’applalto per l’installazione dell’impianto elettrico del nuovo hangar della Meridiana, venne colpito al volto da una molla “sparata” dalla pedana di un rimorchio. Un colpo terribile che lo ha ridusse in stato vegetativo, e ora vive (con i due figli) con un sussidio dal quale deve pagare le spese per i farmaci e dei fisioterapisti. Domattina il gruppo di veronesi saranno davanti al tribunale di Tempio Pausania dove si incateneranno ai cancelli per dimostrare contro la lentezza esasperante di una giustizia. «Adesso basta – scrive in un documento la sorella Dorotea -. Dopo anni in attesa di una sentenza che assegni a mio fratello e ai suoi bambini un risarcimento, vogliamo fare sentire la nostra voce». La prossima udienza è fissata per il 6 aprile, il giorno dopo Pasquetta. «Ovviamente ci aspettiamo l’ennesimo rinvio – dice Dorotea – ma noi diremo no».