Torna Indietro           

31/03/2010 – «Giustizia per far continuare a vivere Vinicio»

«Giustizia per far continuare a vivere Vinicio»

Giampiero Cocco

TEMPIO. Le catene che imprigionano all’ingresso del tribunale Dorotea e Susanna Zucconelli, che chiedono giustizia per il fratello, pesano sulla famiglia da 10 anni. Un peso fatto di sofferenza fisica e mentale, di privazioni e tanta voglia di vivere, quella che si può soltanto leggere negli occhi umidi di pianto di Vinicio Zucconelli, 37 anni, un eletricista veronese che nel 2000 rimase vittima di un infortunio sul lavoro. Un incidente che lo ha costretto a vivere su un letto, amorevolmente accudito da genitori e sorelle che, dopo dieci anni di privazioni e dissanguamento economico, hanno detto basta. La causa civile intentata dalla famiglia per ottenere il risarcimento dei danni fisici – l’uomo è totalmente paralizzato e soltanto ora riesce a degluttire – e morali, avendo perso tutto, anche l’affetto della moglie che, però, porta i due figli della coppia a trovare il genitore quasi ogni giorno. Una causa che, tra perizie, rinvii, cambi di magistrati e le immancabili manfrine assicurative si trascina in un’aula di tribunale da dieci anni. Otto gli avvocati che “lavorano” sul caso, complesso quanto si vuole ma – con un pò di buona volontà e un pizzico di umanità – si sarebbe potuto chiudere da tempo, considerato che le parti, parrebbe, hanno già raggiunto l’accordo. «Vogliamo soltanto giustizia e il risarcimento dei danni subiti da mio fratello, che, a ventisette anni, venne a lavorare nell’isola sprizzante di forza e salute – dice Dorotea, infermiera pediatrica – e tornò a casa ridotto come un vegetale». L’uomo, che lavorava per conto di una impresa veronese alla realizzazione dell’impianto elettrico del nuovo hangar di Meridiana, venne colpito alla testa da una molla sparata da un pallett appena scaricato dal camion di una impresa sarda che stava consegnando del materiale. Da quel momento la causa civile è andata avanti a passo di lumaca. Anche oggi le due sorelle ripeteranno la loro civilissima protesta, incatenandosi davanti al tribunale di Tempio.