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Il Sindaco si dimette, profonda delusione per l’assenza di qualsivoglia considerazione riservata all’Alta Gallura da parte delle istituzioni regionali

 

 

 

Il Sindaco di Tempio Andrea Biancareddu  ha rassegnato le dimissioni come gesto estremo di protesta contro i tagli all’Ospedale Paolo Dettori e contro la riorganizzazione dei servizi sanitari intrapresa dalla Asl. Il sindaco ha annunciato la sua decisione di fronte ad una numerosa assemblea di cittadini. Queste le sue parole: “In questi quattro anni di impegno sul fronte della difesa del presidio sanitario del Paolo Dettori  per garantire e consolidare i servizi esistenti abbiamo messo in atto, affiancati e sostenuti dai cittadini e dalle istituzioni del territorio, numerose azioni e iniziative: ricorsi al Tar, denunce, fiaccolate, manifestazioni, proteste, ispezioni,  diffide e ordinanze. Innumerevoli volte abbiamo tentato di instaurare un dialogo costruttivo con l’assessore regionale competente e con l’intera giunta regionale. Dinanzi a loro abbiamo  motivato le nostre istanze e le giuste esigenze,  divenute vere e proprie emergenze soprattutto in considerazione  delle peculiarità di questo territorio,  rimaste tutte irresponsabilmente inascoltate. Nulla si è concretizzato di ciò che è stato promesso e degli impegni assunti anche  dinanzi alle massime autorità di governo del territorio.  Solo e sempre parole puntualmente smentite. Per questi motivi,  dopo tutto quello che abbiamo fatto e che hanno fatto i cittadini di questo territorio,  prendo atto con profonda amarezza che siamo di fronte a decisioni disastrose e nefaste già prese altrove. La salute della gente in generale e quella di questo territorio in particolare  per me viene prima di tutto. Quindi, mio malgrado, in segno di protesta e manifestando la mia profonda delusione per l’assenza di qualsivoglia considerazione riservata all’Alta Gallura da parte delle istituzioni regionali, alle quali ascrivo tutta la responsabilità negativa degli esiti, intendo mantenere gli impegni presi di fronte alla città e rassegnare le mie dimissioni”. A conclusione dell’assemblea la lettera  è stata firmata e protocollata.