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Sanità | L’esito del primo incontro dei Sindaci del Distretto con l’Assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi

Questa mattina si è svolto a Tempio l’incontro fra i sindaci del Distretto Socio-Sanitario della Gallura, a cui hanno preso parte il presidente della Conferenza Socio-Sanitaria e sindaco di Tempio Gianni Addis, il vicepresidente e sindaco di Loiri-Porto San Paolo Francesco Lai e tutti i sindaci o i loro rappresentanti dei Comuni del Distretto, l’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi, il vicepresidente della Regione Sardegna Giuseppe Meloni e i consiglieri regionali Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci, e Roberto Li Gioi.

Al termine della riunione, il presidente Gianni Addis ha così commentato i lavori condotti dalle ore 10.00 alle ore 13.00: “Quello di oggi è stato senza dubbio un confronto proficuo, svoltosi con una modalità diversa rispetto alle precedenti, ma efficace per i toni e per i contenuti: è stata la prima volta che abbiamo avuto la possibilità di confrontarci direttamente con l’assessore regionale alla Sanità Bartolazzi, il quale ha dimostrato di conoscere la situazione in cui versa la Sanità in Gallura così come quella generale della Sanità isolana. A noi sindaci l’Assessore ha illustrato la propria visione circa le soluzioni che l’assessorato intende porre in essere; gli è stato consegnato un dossier dettagliato circa lo stato attuale dei presìdi ospedalieri di Tempio, Olbia e La Maddalena e della medicina del territorio.
Per quanto attiene alla Direzione Generale ASL, l’intento non è quello di porsi in una posizione conflittuale, ma è doveroso rilevare talune lacune oggettive, in particolare in termini di difficoltà a dialogare con i vertici ASL, circostanza che ha indotto i sindaci a chiedere una interlocuzione diretta con l’Assessorato regionale, così come riguardo alla non abolizione della Piattaforma chirurgica presso l’ospedale Paolo Dettori di Tempio, nonché in relazione all’ormai nota questione del ritardo nell’attuazione dell’Atto aziendale licenziato dalla scorsa Giunta regionale e dalla Direzione, oggi ancora inerte su di un binario morto, con i risultati che tutti conoscono, in particolare il grave affanno dei Pronto Soccorso e il depotenziamento o la chiusura di numerosi reparti ospedalieri: circostanze a cui si potrebbe far fronte oggi con una revisione o una nuova stesura dell’Atto stesso, se non, ancora meglio, sollecitandone l’immediata messa in pratica, a beneficio sia degli ospedali di Tempio, Olbia e La Maddalena, sia della medicina del territorio”.

L’assessore Bartolazzi, nel suo intervento, ha rilevato che in Sardegna si è agito male ed è indispensabile fare molto di più in ambito Sanità, e che tale disorganizzazione è di vecchia data e complicata da correggere. Secondo l’Assessore, manca un rapporto di rete fra gli ospedali, vi è invece una conflittualità anche interna ai presìdi, laddove sarebbe necessaria una visone di insieme. La politica può e deve operare concretamente e responsabilmente nel suo ruolo guida, ma la qualità è imprescindibile e non subordinabile alle questioni politiche, ragion per cui le Direzioni delle ASL devono essere affidate a professionisti di alto livello.
Riguardo alle tempistiche, l’Assessore ha affermato che per un cambio di rotta è necessario ragionare nel medio e lungo termine e ha concluso chiedendo alla politica di supportarlo e ai Direttori generali di mostrare un impegno concreto.

Nel dettaglio, l’assessore Bartolazzi ha dunque rilevato che è necessario istituire 3 o 4 centri di eccellenza da mettere in rete, e orientare il paziente verso il presidio adatto alla sua patologia; dare una mission agli ospedali, ossia ogni ospedale deve avere la propria peculiarità e i Sindaci devono educare i cittadini alla visione integrata dei servizi: una tale mission incoraggerebbe i medici a scegliere destinazioni lavorative alternative alle sole strutture di Sassari e Cagliari; per quanto riguarda gli specializzandi delle università, l’Assessore afferma che questi devono essere inviati anche negli ospedali periferici. A proposito della Medicina territoriale, l’Assessore sottolinea che questa può essere supportata anche dai medici specializzandi e dai medici pensionati riassunti con ricettario.
Inoltre, riguardo alla crisi dei Pronto Soccorso, per l’Assessore occorre che siano assunti anche gli specializzandi nelle branche chirurgiche, in quanto i medici a gettone non costituiscono una soluzione, anzi rappresentano spesso una spesa elevata a fronte di un livello qualitativo non sempre adeguato.

Per il presidente Addis “i toni pacati e la concretezza della riunione, in cui l’apporto dei colleghi sindaci è stato determinante − in particolare nell’evidenziare le ingenti difficoltà in tema di guardie mediche turistiche e medicina del territorio − sono di buon auspicio e conferiscono esito positivo all’incontro, dal quale si può partire con maggiore ottimismo”.