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13/02/2010 – Centro di aggregazione senza mensa

Tempio.

Controversa decisione nella struttura che accoglie molti ragazzini disagiati

Centro di aggregazione senza mensa

La dirigente: «Ora bisogna responsabilizzare i genitori»

Sabato 13 febbraio 2010
Per l’assessore è il fiore all’occhiello ma al centro di aggregazione ci sono problemi.
U na recente ristrutturazione, una radicale sostituzione degli arredi, una riqualificazione ambientale del verde circostante. Esteriormente il Centro di aggregazione sociale, non fa una piega. Ma i servizi sono stati ridotti. «Effettivamente – ammette l’assessore Angela Masu – la mensa è stata eliminata, ma per una rimodulazione del servizio». Più precisa la dirigente Immacolata Concu: «Il servizio mensa è stato soppresso sia per esplicita richiesta di alcuni genitori che lamentavano di non poter trascorrere un tempo sufficiente con i propri figli; e soprattutto per responsabilizzare gli stessi genitori, molti dei quali delegavano persino il compito dell’alimentazione, incuranti del loro ruolo».
Strutturato su due piani, il centro di via Romita accoglie nel piano inferiore un gruppo di anziani e associazioni, e funge da luogo di riunione, di attività libere e di svago ricreativo. Nel piano superiore vi sono 30 ragazzini di età compresa tra i 6 e i 14 anni ai quali si garantisce, come assicura l’assessore Masu, dalle 14 alle 19 una serie di attività di sostegno educativo e socializzante, e un supporto scolastico e ludico. Un’utenza difficile. Si tratta di bambini e preadolescenti con situazioni problematiche. Figli spesso bersaglio innocente di sfoghi violenti e maltrattamenti familiari, ai quali occorre fornire un consistente intervento per impedire un domani di considerarli dei “diversi”.
La cooperativa che gestisce il servizio fa il possibile, ma si è lontani dall’offerta di un supporto qualificato. Non è un problema di restrizioni finanziarie, in quanto l’assessore Masu precisa che non vi sono stati tagli ai servizi sociali nel corso delle ultime annualità. Lo stesso assessore ci tiene a ribadire che il Cas è il fiore all’occhiello del suo mandato pluridecennale: «Negli anni siamo riusciti a scardinare l’idea di un centro ghetto pieno di delinquenti». Certi risultati negli anni ci sono stati, ora l’impressione è che si stiano potenziando più altri servizi collaterali. Un centro di pronto intervento per chi, magari, a causa di uno sfratto immediato si ritrova senza un tetto. Uno spazio giovani dai 14 ai 18 anni che organizza corsi di danza e attività ludiche. Inoltre è in appalto un servizio per i sofferenti mentali.
FRANCESCO COSSU