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17/02/2010 – Residenza Sanitaria, cantiere infinito

Tempio.

La struttura della Asl era destinata ad accogliere pazienti in lungodegenza

Residenza sanitaria, cantiere infinito

Lavori bloccati da quattro anni e nessuna certezza sul futuro

Mercoledì 17 febbraio 2010
Il cantiere è fermo dalla primavera del 2006 e della rsa ormai non si parla più.
S fiora i 4 anni la cessazione dei lavori di costruzione della Residenza sanitaria assistita, senza che all’orizzonte si intravveda una certezza per il suo completamento. Collocato nel mezzo di viale Mantelli, nell’omonimo quartiere della periferia a sud del centro abitato, l’immobile è un rudere di mattoni e cemento ancora protetto dalla recinzione del cantiere, abbandonato nella primavera del 2006. Da allora le ditte subappaltatrici, incaricate dalla “Elettrica meridionale impianti” di Salerno, vincitrice dell’appalto per 2 milioni e 682mila euro, e impossibilitata a far proseguire i lavori, hanno sospeso le attività. Come recita lo sbiadito e bucherellato pannello dei lavori, la data di consegna della Residenza sanitaria sarebbe dovuta avvenire l’11 luglio di quello stesso anno. Inserita nella programmazione della precedente dirigenza dell’Asl n. 2, la struttura doveva accogliere pazienti di lunga degenza per ridurre i costi di permanenza prolungata degli stessi nei reparti ospedalieri. Risorse permettendo, non sarà esclusivamente questa la destinazione finale della struttura. A precisarlo è stato il sindaco Antonello Pintus, rassicurante anche sulla ripresa della ricostruzione: «I finanziamenti ci sono ancora e so che si sta preparando un nuovo appalto. Trattandosi di un centro sovradimensionato rispetto agli scopi per i quali era stato progettato, per metà sarà adattato alla realizzazione di un centro di riabilitazione provinciale». Per il completamento occorrono circa un milione e 500mila euro, ma non è l’aspetto finanziario a rendere quanto meno incerta la sorte della Residenza sanitaria assistita.
Le difficoltà risiedono nell’assenza di volontà della nuova gestione dell’Azienda sanitaria. Voluta dai precedenti vertici regionali e territoriali della sanità, rispettivamente Nerina Dirindin ed Efisio Scarteddu, non è detto che la nuova dirigenza voglia ricollocare la ristrutturazione dello stabile tra le priorità. Oppure se i finanziamenti vi sono, allora potrebbe essere un impedimento burocratico che finora non ha permesso la formulazione di un nuovo bando di gara. Domande senza risposte al momento. Il rischio è, dunque, che resti un’incompiuta. Un destino, si spera, non permanente.
FRANCESCO COSSU