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23/02/2010 – Rotonda, di nuovo carcere scandalo

Tempio.

Pochi poliziotti penitenziari si occupano di 54 detenuti. Assenze a raffica

Rotonda, di nuovo carcere scandalo

I sindacati Sinappe e Sappe denunciano turni di 10 ore

Martedì 23 febbraio 2010
La direttrice Teresa Mascolo affronta una situazione difficilissima, di recente ha chiesto lo sfollamento dell’istituto. I detenuti sono troppi.
È finito di nuovo nel mirino dei sindacati il carcere di Tempio. Dopo la lunga tregua seguita alla ristrutturazione del penitenziario, i rappresentanti degli agenti in servizio nella Casa circondariale, parlano di imminenti azioni di lotta. Gli ultimi drammatici episodi avvenuti nell’istituto, tentativi di suicidio e gesti di autolesionismo, sono la conferma di una situazione prossima al tracollo. Le sigle sindacali Sinappe e Sappe chiedono un intervento urgente del Provveditore regionale alle carceri, ma la stessa direttrice del penitenziario, Teresa Mascolo, avrebbe di recente suggerito uno sfollamento. I detenuti sono troppi, il dato è inconfutabile. Invece dei 24 previsti dal regolamento, la Rotonda ha un carico di 54 reclusi. Ma questo numero sarebbe stato già superato in diverse occasioni. Quindi si ripropone il problema del sovraffollamento, esattamente come nel periodo più difficile della Casa circondariale, quello immediatamente precedente alla sua chiusura. Il decreto di dismissione è del giugno 2005, da allora è cambiato il volto del carcere. La Rotonda però continua a pagare un prezzo altissimo in termini di disagi e rischi per la sicurezza. Secondo i sindacati perché gli agenti della polizia penitenziaria sono pochi, 20 invece dei 35 in organico.
In una nota indirizzata al Provveditore regionale e ai vertici dell’amministrazione penitenziaria, il coordinatore del Sinappe, Luigi Arras, elenca una serie di episodi gravissimi. Gli agenti, si legge nella nota del Sindacato nazionale autonomo della polizia penitenziaria, coprono turni di servizio per dieci ore consecutive. Si parla anche di piantonamenti affidati ad un unico agente dalle 8 di mattina alla mezzanotte. La carenza di autisti (solo tre agenti sono in possesso delle patenti richieste per la guida dei cellullari) porta ad un situazione particolarmente rischiosa: il Sinappe segnala trasferimenti di detenuti effettuati a bordo di auto con targa civile. Di recente, poi, soltanto grazie all’intervento tempestivo degli agenti e all’attenzione dei volontari che operano nell’istituto, sono stati immobilizzati detenuti decisi a togliersi la vita.
«Purtroppo – aggiunge Antonio Cannas, segretario provinciale del Sappe – siamo ritornati indietro. La carenza di organico continua ad avere i suoi effetti. La ristrutturazione seguita alla chiusura, lo abbiamo detto in tutte le salse, è servita a sistemate l’edificio. Restano drammaticamente sul tavolo il problemi delle persone».
ANDREA BUSIA