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04/09/2011. Sentieri di montagna fruibili, 100mila euro per la segnaletica

TEMPIO. Il turismo sul Limbara riparte dal recupero dei percorsi naturalistici e a questo scopo la Giunta provinciale ha approvato un finanziamento di centomila euro, su proposta dell’assessore all’ambiente Pietro Carzedda, a poche settimane dalla riuscitissima Festa della montagna, in occasione della quale il presidente Sanciu preannunciava una serie di interventi. I percorsi, da anni abbandonati ed alcuni ormai impraticabili, saranno rimessi in sesto e dotati di una segnaletica orizzontale particolare, di bacheche che ospiteranno indicazioni precise e dettagliate, di totem che indicheranno il grado di difficoltà del percorso da affrontare, in modo che il Limbara entri nel circuito internazionale degli appassionati della montagna. Collaborerà il Club alpino italiano.
Carzedda: «Stiamo lavorando in stretta collaborazione con il Comune di Tempio per la riqualificazione e la fruizione di tutti i percorsi naturalistici del Limbara, patrimonio straordinario della Gallura». I lavori si svolgeranno in sinergia con l’Ente foreste, concessionaria per trent’anni dei 2.200 ettari del compendio. «Il settore turistico – spiega Fedele Sanciu -, è l’asse portante dell’economia gallurese e vogliamo intervenire con una serie di azioni che comprendano anche la valorizzare di questo patrimonio ancora poco conosciuto».
La decisione della Provincia è stata accolta a Tempio con grande interesse ma anche molto scetticismo. Sul Limbara, infatti, sinora molto si è detto. Da una decina d’anni però, poco o niente si è realizzato. Si spera che i lavori finanziati dalla Provincia possano essere messi in essere prima della prossima estate. Su futuro del Limbara, invece, c’è molta attesa per l’incontro che Ente foreste e Comune dovrebbero avere entro il mese per programmare interventi condivisi e fattibili. Si spera, infatti, che l’Ente, dopo anni d’inerzia totale, con la nuova dirigenza abbia idee e soprattutto programmi più concreti di quanto abbia dimostrato negli ultimi cinque-sei anni.
L’amministrazione comunale (che, stando alle carte, non potrebbe neanche recidere un ramo sulla montagna, data in concessione), in quanto proprietaria del sito potrebbe però proporre delle idee e chiedere il rispetto pieno degli accordi della concessione. A cominciare, ad esempio, dal numero degli addetti, che va riducendosi ogni anno che passa, e dal recupero ambientale e naturale.