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03/01/2012.Dalla Russia la gavetta di un alpino

Dopo oltre sessant’anni torna a Tempio il gavettino militare di un soldato che ha partecipato alla spedizione dell’armata italiana in Russia. Da ieri è nelle mani dei familiari dell’alpino Domenico Delogu, nato a Luras nel 1919, e vissuto a Bassacutena.

La cerimonia di consegna è avvenuta in Municipio, alla presenza del sindaco Romeo Frediani, dei rappresentanti della sezione di Sassari dell’Ana (associazione nazionale), del parroco di Tempio don Antonio Tamponi e del capitano dei carabinieri Giovanni Bartolacci. A ricevere la reliquia le figlie, alle quali sono state consegnati anche mappe e foto delle località dove il padre ha operato da soldato. Sulla gavetta, l’alpino Delogu, come tanti facevano, vi aveva impresso da un lato la propria identità, il reggimento, la compagnia e il battaglione di appartenenza; dall’altro il nome della sua prima fidanzata, Anna. Un oggetto semplice, ammaccato e annerito dal tempo ma con un grande valore storico e affettivo. Il cimelio ha affrontato un viaggio lunghissimo. La gavetta è stata rinvenuta nel villaggio di Tichaia Zuravka, nella regione di Rostov sul Don. A riportarla in Italia Ferdinando Sovran, un alpino di San Donà di Piave, che è stato in Russia tra il 1992 e il 1993, per l'”Operazione Sorriso”: costruzione dell’asilo donato dagli alpini d’Italia ai bambini di una cittadina russa. Ma da quel momento è stato conquistato dalla Russia, tanto da ritornarvi successivamente più volte, recuperando così parecchio materiale (gavette, piastrini foto, lettere), da far poi avere alle famiglie italiane e segnalando le fosse dei caduti italiani.

Ieri mattina, sicuramente, il momento più toccante è stato quando, in un religioso silenzio, la gavetta, liberata del panno verde che l’avvolgeva, è passata dalle mani del capitano dei carabinieri a quelle due figlie che tremando l’hanno stretta e portata al viso per un bacio: era la gavetta con inciso il nome del loro padre morto 26 anni fa.

Sebastiano Depperu