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07/01/2012. Nuovi nati, un «Dettori» da record

TEMPIO. Il reparto di Ostetricia a ginecologia dell’ospedale «Paolo Dettori» è considerato uno dei fiori all’occhiello della sanità regionale. La ventilata soppressione del punto nascita dell’Alta Gallura cozza con l’aumento del 10 per cento dei lieti eventi registrati al «Paolo Dettori».
 In attesa che la Regione Sarda decida sul mantenimento o meno dei diversi punti nascita a rischio chiusura nell’isola, considerato l’accordo nazionale che prevede le linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e sicurezza nel percorso nascita – le norme per la sussistenza di un punto nascita impongono mille parti all’anno, con deroghe regionali sopra i 500 -, a Tempio si continua a nascere, con un significativo incremento demografico nell’anno appena passato.
 Il «Paolo Dettori» non ha mai raggiunto queste cifre, restando costantemente ferma sulla media di un parto al giorno, ma le condizioni cliniche, sanitarie, l’assistenza pre e post parto e la cura dei neonati nel reparto di pediatria sono di altissima professionalità. Alla struttura tempiese fa capo un bacino d’utenza che abbraccia una buona metà della provincia di Olbia-Tempio. In caso di parti che presentano particolare difficoltà gli stessi sanitari indirizzano la paziente verso le strutture sanitarie attrezzate. Da qui le scelta, per molte pertorienti, di far nascere i propri bambini in città. Nel 2011 sono state registrate 362 nascite (delle quali 4 con parto gemellare) contro i 328 nati a Tempio nel 2010. Nel reparto tempiese, l’unico in Gallura dove non vengono effettuano interruzioni volontarie della gravidanza – essendo tutti i medici obiettori di coscienza -, si preferisce far vedere la luce ai neonati con parto naturale, ricorrendo, soltanto in casi di comprovata, al cesareo.
 «Circa il 50 per cento delle delle donne alle quali è stato fatto un cesareo – ha spiegato il primario del reparto di ostetricia e ginecologia del «Paolo Dettori», Franco Careddu – presentavano patologie uterine pregresse, per le quali era consigliato un cesareo. Con la collaborazione della Direzione Aziendale stiamo lavorando ad una riorganizzazione del servizio che ci consenta di ottimizzare al meglio la struttura, nellintento di garantire alle donne una maggiore libertà nella scelta della tipologia del travaglio e del parto, percorsi come ad esempio il travaglio in acqua o con l’uso dello sgabello».
 Al Paolo Dettori di Tempio le partorienti straniere sono state 47, e la popolazione maggiormente presente, dopo quella italiana, è quella rumena (19 partorienti), seguite da Marocco con 9 e la Polonia, con quattri bimbi nati in città.