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06/01/2012. Un Carnevale per mascherare la crisi

 OLBIA. Il sindaco Frediani ha messo subito le mani avanti: «Non ci siamo bevuti il cervello». Perché ieri mattina ha dovuto chiudere gli occhi davanti alla crisi e anche davanti agli alberi di Natale ancora lampeggianti. Doveva infatti inaugurare un Carnevale ancora lontano, ma atteso come non mai per dimenticare ciò che non va e soprattutto perché rappresenta un momento fondamentale per l’asfittica economia tempiese. E lo ha fatto da showman consumato.
 Ieri mattina nella sala consiliare del municipio era in programma la presentazione del Lu Carrasciali timpiesu, in programma quest’anno dal 21 al 26 febbraio con le tre sfilate dei carri allegorici. Un’edizione particolare: è la prima coordinata da un Ats (associazione temporanea di scopo formata da diverse associazioni), e la prima senza la Pro loco che dell’Ats ha preferito non fare parte rivendicando un ruolo particolare nell’organizzazione della kermesse più pazza dell’anno, capace di richiamare centomila persone.
 L’amministrazione comunale ha fatto di tutto per entrare già nel clima e la risposta è stata una sala piena con un’atmosfera “giusta”, grazie anche all’allestimento in stile rinascimentale curato da Simone Sanna. La Carrasciali band, con il brano “Attoppa” (vieni con me) ha mandato in archivio le feste natalizie già alla vigilia dell’Epifania introducendo la mattinata e costringendo tutti, politici compresi, a battere il piedino. Circondato da mascherine e sotto il gallo simbolo del Carnevale, rivisitato da Sanna, il primo cittadino Romeo Frediani non ha risparmiato battute e riferimenti. Da leader dell’Ats, ha spiegato che il fatto di dedicarsi al Carnevale «non deve far pensare che ci sentiamo nel paese di Bengodi: la crisi c’è, ma questo può servire per dare un po’ di speranza e non chiudersi nel pessimismo, anche se i problemi restano. E a chi pensava che quest’anno la festa non ci sarebbe stata, dico che si è fatta, si fa e si farà sempre».
 L’assessore al turismo, Roberto Cossu, ha fatto un po’ di conti: «Se l’edizione dello scorso anno ha attirato 100 mila presenze, attribuendo una media di 10 euro a persona, potremmo ipotizzare un milione di euro rimasti nel territorio». Ricordati gli scomparsi Sgjubì, Agostino Ruiu e Peppino Mazzitoni, anime della festa per decenni da Paolo Careddu (Associazione Carrasciali), al tavolo con gli altri dirigenti Ats, Angelo Marielli (Associazione Carrascialai), nominato presidente e in abito settecentesco, Giuseppe Saba (Amici della cartapesta) e Patrizio Saba (Commercio 2000).
 Il presentatore sarà ancora l’effervescente Alessandro Achenza, che vestirà anche i panni del giudice di Re Giorgio e già si sa che la sua sentenza lo farà finire sul rogo: Frediani gli ha consegnato ermellino e bilancia. Nominati anche gli altri personaggi del tribunale, Fausto Pischedda e Giuseppe Anfossi, e gli ambasciatori di Re Giorgio (Angelo Gana, Sergio Pala e il misterioso “Paoletto”). Torna la figura del banditore, sarà Vannino Regoli.