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10/01/2012.Città più popolosa grazie agli immigrati

 TEMPIO. Aumenta la popolazione di Tempio, quella residente in città e nelle frazioni di Nuchis, Bassacutena e San Pasquale. Il merito non è delle nascite, bensì dell’immigrazione. Alla fine del 2011 la popolazione cittadina si è attestata su 14.284 residenti, un numero ben lontano dalla soglia dei 15 mila, il cui raggiungimento comporterebbe un passaggio di categoria del Comune con cambiamenti sul piano elettorale e nei numeri degli amministratori.
 Lo dicono i dati di chiusura del 2011 dell’ufficio centrale dell’anagrafe. L’incremento rispetto all’anno precedente è di 271 unità. Sono 113 a comporre il plotone dei nuovi nati, rappresentato da 66 maschietti e da 47 femminucce. Superiore il numero dei decessi: 135, di cui 65 donne e 70 uomini. Limitandoci a questi dati, la popolazione risulterebbe quindi in in calo di 22 unità. Ma ecco allora giungere in soccorso dei numeri cittadini il fenomeno dell’immigrazione, ovvero l’arrivo di tutti coloro, principalmente stranieri, che hanno deciso di risiedere nel Comune di Tempio. I nuovi immigrati del 2011 sono stati 252, un numero tutt’altro che trascurabile visti il difficile momento economico e l’abbassamento dell’offerta occupazionale. Hanno portato a 488 il numero complessivo degli stranieri, compensando il deficit di culle. La nuova presenza si fa sempre più visibile in settori come assistenza familiare, professioni paramediche, edilizia e commercio. Il grosso è dato da romeni, ucraini, marocchini, cinesi e senegalesi.
 Per quanto riguarda le unioni matrimoniali, queste risultano in numero inferiore all’anno precedente: 54 contro 66. Le unioni con rito civile sono state 23 e quelle con rito religioso 31, di cui due celebrate nella parrocchia di Nuchis e tre in quella di San Pasquale. Anche il fenomeno degli stranieri che “coronano il loro sogno d’amore” nella cornice dello storico salone del palazzo di Piazza Gallura, si è di fatto dissolto, calando dalla decina di matrimoni di qualche anno a fa ad uno solo celebrato nel 2011.
 A fronte, infine, del calo delle unioni matrimoniali si registra invece nell’anno appena finito l’incremento di divorzi (passati da dieci a venticinque) e separazioni consensuali, da otto a trentaquattro).