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14/01/2012.È Peppino la mascotte del Carnevale

È ufficiale. Il battesimo è avvenuto alla mezzanotte di mercoledì quando è stato chiuso il sondaggio su facebook. La mascotte del Carnevale di Tempio ha un nome. Si chiama Peppino. Alla fine, dunque, ha vinto il cuore. Quello dei tempiesi, e non solo, che hanno deciso di chiamare il simbolo dell’allegria come un uomo che ha fatto la storia del Carnevale: Peppino Sechi “mazzittoni”, il canzoniere della sei giorni più pazza dell’anno. Mazzittoni, che con le sue canzoni ha fatto ballare intere generazioni, è venuto a mancare meno di un mese fa. Ma il suo ricordo è ancora presente. «Sono molto contento di questa scelta – ha spiegato l’assessore alla cultura Roberto Cossu – perché ricorda, in modo goliardico, uno dei più importanti personaggi che hanno fatto la storia del carnevale tempiese». Anche l’assessore ha votato Peppino, così come hanno fatto altre 275 persone. Simone Sanna, autore del disegno ha così commentato: «Il nome è il giusto tributo a una delle anime più significative del carnevale di Tempio – ha detto – Il gallo Peppino porterà con se lo spirito di un anima buona che è riuscita a donarci un sorriso. Spero che il canto di questo gallo possa arrivare fino lassù in modo che il vero Peppino capisca che non lo abbiamo dimenticato». Fino a poche ora dalla chiusura c’era un testa testa serrato con Frisjola (frittella) che ha chiuso, però, a 240 preferenze. Tra gli altri nomi c’erano: Muscateddu (moscato), Seidì (sei giorni), middhetrè (mille e tre), Gjogliu (Giorgio) e tanti altri. «È stata anche la mia scelta – commenta ancora il titolare della Cultura – devo anche aggiungere, con una punta di orgoglio, che in tantissimi, e soprattutto in pochi giorni, hanno scelto il nome della nostra mascotte: questo è segno che il carnevale è sempre la manifestazione più sentita del territorio». L’allegro pennuto che svetterà sui manifesti e documenti riguardanti la kermesse cosa ne pensa? Nel suo profilo facebook scrive: «Ringrazio tutti i votanti. Ora potete pure chiamarmi Peppino, Gallo Peppino. Moscato a fiumi».

Sebastiano Depperu