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Vittoria del Comune in fase cautelare davanti al Tar contro il ricorrente ATI Alba Immobilare srl, concessionario del compendio termale di Rinaggiu. Si chiude così l’attesa pronuncia del Tribunale amministrativo che per il momento ha dato ragione alla giunta Frediani rigettando l’istanza cautelare di sospensione del provvedimento di revoca della concessione chiesta dalla Società Ati. Un primo verdetto che non chiude la partita ma che comunque fa ben sperare
A confortare l’amministrazione il dispositivo dell’ordinanza che , nel respingere la domanda cautelare proposta, afferma che «il provvedimento impugnato risulta motivato dalla constatata e comprovata incuria nella gestione, manutenzione e custodia del compendio».
Per effetto della mancata sospensione e fino alla fase conclusiva di merito in cui il giudice si pronuncerà sulla legittimità del provvedimento assunto dall’amministrazione guidata da Frediani, il Comune rientra nella piena disponibilità del Compendio e potrà assumere ogni decisione circa il suo utilizzo, oltre a riscuotere la fideiussione di 70 mila euro dell’Ati.
La decisione dell’amministrazione di rescindere il contratto con l’Associazione temporanea di imprese che nel 2008 aveva vinto la gara per la riqualificazione e valorizzazione turistica del compendio termale Pischinaccia-Rinaggiu è stata presa in seguito all’accertato stato di abbandono dell’area , anche in termini di mancata erogazione dei servizi. Area concessa per cinquanta anni rinnovabili per altri 50, in modo da creare sviluppo e lavoro e rilanciare il turismo in citta’. Obiettivi oggetto della concessione che però non si sono mai materializzati. A dimostrarlo il totale abbandono della struttura che invece di essere arricchita e completata ha perso valore con un incalcolabile danno, economico e d’immagine, per la città.
Il Comune, rappresentato da Giuseppina Demuro, legale dell’ente, è soddisfatto di questa prima pronuncia preliminare che appoggia la tesi ampiamente documentata dalla difesa. In attesa della definizione del giudizio di primo grado che verterà sul merito e nella cui sede verrà valutata la conferma della legittimità dei provvedimenti del Comune, l’ATI potrà proporre appello avverso tale ordinanza cautelare al Consiglio di Stato nel tentativo di ribaltare il risultato.
Il Sindaco dichiara apertamente che avrebbe preferito che non si fosse mai andati dinanzi al Tar per questa vicenda il che avrebbe fatto intendere che la gestione cinquantennale affidata all’Ati sarebbe andata nella direzione auspicata da tutti i tempiesi.
Si tratta dunque della fase iniziale di un processo preannunciato dal legale della controparte come piuttosto complesso. Non bisogna tuttavia minimizzare il decisivo risultato conseguito. Di fatto e di diritto il comune è rientrato in possesso del compendio di cui è proprietario. Un primo risultato importante in attesa di vincere la partita finale, quella decisiva.