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24/01/2012. Rinaggiu, l’Ati ricorre al Consiglio di Stato

TEMPIO. Sul sì del Tar alla revoca della concessione per la gestione di Rinaggiu da parte del Comune, l’Alba costruzioni, capofila dell’Ati, ricorrerà direttamente al Consiglio di Stato: lo comunica il legale dell’associazione temporanea di imprese, Gian Comita Ragnedda.
 Il ricorso al Tar era stato attivato dall’Ati alla fine di novembre: si chiedeva l’annullamento (e quindi la sospensione dell’efficacia) della determinazione del Comune che aveva disposto la revoca della concessione. Il compendio termale di Rinagghju-Pischinaccia (un’area di 14 ettari con numerose strutture già realizzate) era stato dato in concessione all’Ati per cinquanta anni, rinnovabili per altri cinquanta. La concessione fu firmata il 30 marzo del 2010, nonostante la gara internazionale (cui aveva partecipato solo l’Ati) fosse stata vinta sin dalla fine del 2008. Un ritardo mai chiarito e sul quale nessuna forza politica ha mai chiesto spiegazioni.
 Il piano di investimenti produttivi ed il crono-programma dell’Ati prevedeva, fra il 2009 e il 2013, un investimento di otto milioni e mezzo di euro in impianti tecnologici per alberghi, infrastrutture per fitness, ristoranti, reception e impianti sportivi fra cui un campo regolamentare di calcio, un bocciodromo, piste ciclabili e strutture sanitarie. All’avanguardia, i programmi sotto il profilo sanitario che, tra cure idropiniche, fisioterapia, cure termali, benessere del corpo, benessere del viso, fitness e servizi sportivi,prevedevano non meno di sessanta specializzazioni che andavano dal massaggio ayurvedico per schiene particolarmente provate, alla fango balneoterapia con fanghi provenienti da paesi esotici, al peeling per la levigazione del viso, alla cura della sordità renogena, sino al banale bagno turco o al più popolare massaggio rilassante.
 Insomma un insieme di opzioni e proposte, forse troppe per un centro del quale una volta, semplicemente, si utilizzavano le acque per curare i calcoli renali, oggi curati con la litotrissia, o “bombardamento”. Allora Rinagghju era frequentata quotidianamente da tantissima gente. Nelle domeniche primaverili ed estive il compendio era meta di gitanti provenienti da diversi centri della Gallura. Oggi è un luogo deserto e abbandonato. In attesa del Consiglio di Stato, tocca al Comune, passata l’euforia della riconquista del territorio, di provvedere immediatamente a pulire e proteggere l’area per poi renderla redditizia.