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26/01/2012. Il Sinappe: il problema è la penuria di personale e non il sovraffollamento

TEMPIO. Il tentato suicidio nel carcere della Rotonda di un trentunenne senegalese, salvato dalla prontezza dei poliziotti penitenziari, fornisce lo spunto per riflettere sulla situazione di una casa circondariale, quella tempiese, che ormai attende solo il momento della chiusura.
 La nuova e moderna struttura di Nuchis è già pronta, gli arredi sono stati acquistati entro il termine del 2011 (si rischiava di perdere il finanziamento). «Cosa manca? Solo il personale» spiega Luigi Arras, il coordinatore nazionale del Sinappe. Secondo il rappresentante del sindacato di polizia penitenziaria, il carcere di Tempio non è attualmente interessato dal problema che purtroppo attanaglia la maggior parte delle case di detenzione italiane, quello del sovraffollamento: «Attualmente – dice – i detenuti a Tempio sono 22-23, ma ce ne possono stare un massimo di 42 (e sono arrivati a 70, in passato). Merito di uno sfollamento provvidenziale a suo tempo, e grazie al cielo dà i suoi frutti il decreto che dispone il mantenimento nelle celle di sicurezza in attesa di un processo per direttissima».
 Tempio piuttosto continua a soffrire per la grandissima carenza di personale: «Siamo 25 – dice Arras – dovremmo essere 35. Questo ci costringe a coprire le emergenze con grandi sacrifici. Soffriamo noi e soffrono i detenuti. Siamo l’unico istituto che ha i turni di servizio su tre quadranti da 8 ore anziché i soliti quattro da 6 ore. Otto ore di base, perché poi, quando si presentano delle criticità come quella del tentato suicidio possono diventare 10-12. Specie se le difficoltà si presentano nelle ore serali e notturne». Il nuovo istituto di Nuchis dovrebbe essere inaugurato in primavera «ma non si conoscono ancora i disegni del ministero per sopperire alla carenza di personale. Ci vogliono 180 unità di polizia penitenziaria – spiega Arras – a meno che non si decida di aprirlo a metà. Occorre un piano di mobilità, un trasferimento di poliziotti dagli istituti del nord in Sardegna. Ci sono tanti sardi che vogliono tornare. E in questo noi del Sinappe vorremmo essere coinvolti, desideriamo che si apra un tavolo di confronto. Ci sono 1145 poliziotti di leva che terminano il corso a giugno e andrannoa a sostituire anche chi vuole venire nell’isola. Ma con 1145 spalmati in tutta Italia, quelli che potrebbero arrivare a Tempio rischiano di essere una goccia: Nuchis aprirebbe monco. E se è stato costruito per ospitare parte di detenuti in eccesso altrove, il rischio è di farlo scoppiare».
 Il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, durante un’audizione in commissione giustizia al Senato, ha confermato: Nuchis è praticamente pronto grazie al piano carceri rifinanziato dal Governo. Luigi Arras: «Ma continuando con i turni da 8 ore anche negli istituti nuovi, si aprirebbe una stagione di lotta per ristabilire i diritti minimi della polizia penitenziaria».