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13/03/2012.I racconti sulla «Civiltà degli stazzi»

TEMPIO. «Gli stazzi: epopea di una civiltà senza tempo». E’ il titolo dell’ennesima fatica letteraria di Pasquale Ciboddo, “mastru di scola” che4 ha dedicato una vita alla cultura autoctona ed originale del microcosmo rurale della Gallura degli gli stazzi. E’ stata pubblicata di recente dlla “Edes” di Sassari e segue una lunga serie di altri testi incentrati sul medesimo ambiente ed i suoi rappresentanti, «minori e manni», insigni e meno insigni ma tutti egualmente rappresentativi.
 Ed ecco ancora, in quest’ultima sua fatica di scrittore-narratore, la sequela di ritrati di circa un centinaio di figure da quelle storiche e note come Garibaldi e La Marmora, Grazia Deledda e Padre Manzella a quelle d’ambito locale e noti solo a livello di «cussorgia» ma fortemente rappresentative di un’epoca ormai scomparsa.
 Un valore documentaristico a futura memoria al di là della valenza artistica dell’opera dello scrittore gallurese.
 «Pasquale Ciboddo, interprete della Gallura e dell’umanità degli stazzi – scrive il critico letterario Eugenio Maria Gallo nella prefazione del libro – con questi racconti ritorna al proprio mondo, a quella civiltà che è la sua vera musa ispiratrice, e vi si accosta attraverso la dimensione della memoria che ne conserva ancora intatti i fotogrammi». (t.b.)