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18/03/2012.Al primo punto la caserma dei carabinieri

TEMPIO. L’emergenza venutasi a creare nella caserma della compagnia carabinieri di viale don Sturzo, che in alcune sue parti cade letteralmente a pezzi, verrà esaminata nel primo punto all’ordine del giorno dal consiglio comunale convocato per giovedì. L’inizio della seduta è previsto per le 16. L’urgenza dell’argomento e la necessità che dal consiglio comunale si esca con una decisione, sicuramente provvisoria, ma che metta in sicurezza i lavoratori e che allontani la possibilità di un trasferimento del comando dell’Arma in uno dei centri vicini ha suggerito evidentemente la richiesta dei capigruppo, relegando questa volta alla fine interrogazioni e interpellanze.
 Fra gli altri sette punti in discussione particolare rilevanza acquistano l’approvazione dello schema di convenzione con l’Ente foreste per la gestione dell’ormai morente pineta di San Lorenzo e l’approvazione del nuovo testo dello statuto comunale, che è stato modificato in diverse parti.
 Nonostante il burrascoso rapporto, esistente al momento fra la maggioranza e le due opposizioni (che sembrano aver trovato, invece una collaborazione), dovrebbero sicuramente essere approvati all’unanimità invece i punti riguardanti la protesta contro il ritorno al regime di tesoreria unica e contro l’applicazione delle norme che regolano il rapporto tra Equitalia e i contribuenti. Sin troppo facile invece prevedere scintille e rombi di tuono nell’ultimo punto, quello che è stato riservato alle interrogazioni e alle interpellanze.
 La convocazione del consiglio lungi dal calmare gli animi ha vieppiù inasprito le due minoranze che ieri mattina hanno congiuntamente rilasciato una serie di dichiarazioni critiche sulla decisione della maggioranza che non ha accettato la loro richiesta di convocare il consiglio comunale per domattina. Nel mirino di Francesco Quargnenti e Gianni Addis (Lista civica per Tempio) e di Tato Usai (Alternativa per Tempio, in assenza di Franco Marotto), c’è soprattutto il sindaco Frediani, “fuori dalla realtà cittadina” scrivono i tre. Di offesa ai cittadini invece, parla Tato Usai, che ricorda come «le due minoranze con i loro oltre cinquemila voti rappresentano la maggioranza della città. Non ascoltarli, non accettare le loro richieste o addirittura irriderli, è offensivo». (a.m.)