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22/03/2012.Carabinieri, il comando trasloca ad Aggius

TEMPIO. Dalla prossima settimana la compagnia carabinieri, di stanza a Tempio da 189 anni, cambierà sede e si trasferirà ad Aggius. La notizia, già nell’aria da tempo, si è concretizzata ieri, quando alcuni mezzi carichi di apparecchiature sono stati notati mentre partivano in sordina alla volta del piccolo centro gallurese. Gli altri uffici verranno invece dislocati, con criteri che non sono stati ancora resi noti, a Luras e Calangianus. Nella caserma di Viale don Sturzo, sino alla dismissione del locale, rimarrà un piccolo presidio di servizio. Di fatto il cambio di sede è già cominciato.
 Non è escluso che in caso di estrema urgenza i cittadini possano essere invitati a rivolgersi al locale commissariato, peraltro già pesantemente sottodimensionato e la cui permanenza in città è anch’essa in bilico, sempre a causa della sede fatiscente. Il trasferimento della compagnia, senza fatti nuovi e risolutivi, dovrebbe concludersi entro la fine del mese. La notizia, ha fatto in un baleno il giro della città lasciando attonito e stupito anche chi con i carabinieri non ha mai avuto a che fare, ma dorme sogni tranquilli per il solo fatto di averli in città. Avantieri la caserma, già senza linea telefonica e con il pericolo di nuovi crolli, è rimasta anche senza luce.
 Esterrefatto Tato Usai, consigliere di minoranza, che qualche giorno fa aveva chiesto insistentemente, durante l’ultima conferenza dei capigruppo, di anticipare a lunedì il consiglio comunale di oggi: «Il sindaco e alcuni capigruppo di maggioranza non hanno sentito ragioni e ci era stato risposto che tre giorni non avrebbero cambiato nulla. Questa cosa è un evento tristissimo per la nostra città».
 Silenzio assoluto invece dall’aministrazione. Bocche cucite sulla vicenda, anche in caserma, dove la consegna del silenzio viene interrotta dai militari di servizio soltanto per rispondere al saluto. Il capitano Giovanni Bartolacci evita con estrema decisione di parlare di quanto sta accadendo, ma la situazione si commenta da sé: l’odore di muffa riempie l’ambiente, un filo elettrico volante che arriva dall’esterno per portare almeno un punto luce, ammassate in corridoio una serie di apparecchiature presumibilmente pronte ad essere trasferite. Al piano terra, la minuscola sala attesa è diventata l’ufficio del comandante di stazione.
 Il problema, sempre sottovalutato, era esploso a febbraio con la caduta di diverse pignatte nella sala trasmissioni e una serie infinita di infiltrazioni d’acqua, che hanno reso inagibile praticamente l’intero immobile. Le dichiarazioni di intenti espressi dal sindaco nell’immediatezza dei fatti non si sono però mai trasformate in decisioni concrete. Oggi la città sta perdendo una istituzione prestigiosa ed un presidio di sicurezza importante.