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03/05/2012.Servizio di igiene mentale prosegue lo stop diurno

TEMPIO L’illusione che l’Asl avesse scelto la giornata del 1°maggio per ripristinare il servizio, seppure in sordina, è durata solo lo spazio di poche ore. Niente da fare: il servizio diurno del centro di igiene mentale di Villa Lissia continua a rimanere chiuso nonostante le proteste, le lamentele e le richieste disperate delle famiglie dei malati che si sentono abbandonate a se stesse dall’azienda sanitaria locale di Olbia. Alcuni parenti, infatti, ci hanno messo poco per capire che l’annunciata ripresa del servizio diurno altro non era che fumo negli occhi. Il servizio, come hanno potuto constatare anche diversi soci dell’Iris (l’associazione tempiese di familiari e volontari per la promozione della salute mentale) era stato affidato ad una infermiera, della cui professionalità nessuno dubita, ma che non ha i titoli per reggere un’incombenza simile. Perché il servizio possa legalmente operare, infatti, è necessaria la presenza di una figura riabilitativa. Una educatrice professionale, cioè, che gestisca i progetti e i protocolli relativi ad ogni assistito. Perché il servizio possa definirsi funzionante, insomma, non basta la presenza dei volontari che giocano a scopa con gli assistiti. Sono caduti nel nulla nella giornata del 1° maggio tutti i tentativi esperiti alla ricerca di chiarimenti. A parte la conferma della presenza di un’infermiera, sulla vicenda si è potuta constatare la mancanza assoluta di informazioni da parte dell’Asl. Sulla cessazione del servizio diurno era intervenuta nei giorni scorsi l’associazione Iris che dopo avere denunciato con parole durissime la decisione improvvisa della dirigenza dell’azienda sanitaria locale di Olbia-Tempio, aveva rivolto un appello a tutte le istituzioni perché non lasciassero sole con i loro malati “difficilissimi” decine di famiglie. Oggi l’associazione tempiese sarà ad Olbia. Accanto all’altra associazione consorella, “Oltre il Muro”, e ad altre simili, provenienti da Arzachena e Santa Teresa Gallura, protesterà, di fronte agli uffici amministrativi dell’Asl, contro l’abbandono dei pazienti psichiatrici, decretato di fatto dalla dirigenza dell’Asl di Olbia. Le associazioni ed i familiari dei pazienti, nella loro protesta, non saranno comunque lasciate sole. A dare maggior forza alla loro voce ci saranno, infatti, anche altre associazioni della società civile, pronte ad iniziare assieme a loro una protesta ad oltranza, tenendo vivo l’argomento con assemblee, incontri mirati e con sit in di protesta che serviranno a tenere alta l’attenzione sino a che non si sarà giunti per davvero alla soluzione del problema.