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18/05/2012.Al teatro del Carmine in scena il taglio dei fondi

di Angelo Mavuli wTEMPIO Il futuro del Teatro del Carmine si presenta oggi incerto e a tinte fosche. A fine mese, infatti, scadrà la concessione dell’importante struttura alla cooperativa Athena che nel 2001 lo aveva preso in gestione, reggendolo, curandolo e proteggendolo come forse, mai è stato fatto a Tempio con un bene pubblico. E non è stata bandita una nuova gara per mancanza di risorse. Ad affermarlo è Immacolata Serra, responsabile della cooperativa che gestisce anche la biblioteca comunale, e direttrice del teatro: «Il 31 maggio – spiega – scadranno i termini di concessione. Sappiamo che il Comune non ha ancora bandito la nuova gara d’appalto, per mancanza di fondi». Non commenta, si limita ad esprimere preoccupazione per le tredici famiglie che perderanno un’importante fonte di reddito, non vuole aggiungere altro. Dal chiosco degli Scolopi (adiacente il teatro, al quale si può accedere attraverso ampie vetrate), con le lacrime agli occhi guarda la struttura e nella sua mente passano sicuramente mille spettacoli e mille eventi, che hanno dato rinomanza e lustro alla città, riconsacrandola come ai vecchi tempi tra le sedi principali della cultura in Sardegna. Né forse bastano a tranquillizzarla le parole dell’assessore comunale al bilancio, Mario Addis: «Il teatro del Carmine – dice – non chiuderà mai. Questo è il primo netto e chiaro messaggio che voglio mandare alla città. Certo non sarà più come prima. Non per nostra colpa, ma a causa di una crisi che, lungi dal fermarsi, diventa invece ogni giorno più acuta. Tempio per il 2012 riceverà in meno dallo Stato oltre un milione di euro. Questo vuol dire che dobbiamo tagliare diversi servizi». Mario Addis spiega anche che se si volesse gestire il teatro con lo stesso costo degli anni passati, oltre centomila euro l’anno, si causerebbe un ulteriore aggravio di tasse «e questo non è più possibile farlo. Non possiamo vessare i cittadini più di tanto. Pur tuttavia – rassicura Addis –, faremo in modo che il teatro continui a funzionare. Questo accadrà subito dopo il bilancio, una volta tirate le somme, e deciso quali e quante risorse destinare al funzionamento dell’importantissima istituzione culturale. Dopo il bilancio, infatti, verrà varato a determinate condizioni un nuovo bando. Non avrà però la dotazione economica del bando precedente. A titolo personale mi auguro che la cooperativa Athena, che ha gestito in maniera encomiabile la struttura, abbia le capacità di gestirlo alle condizioni imposte dalla crisi».E lascia intendere anche che in attesa del nuovo bando la cooperativa potrebbe gestirlo in regime di proroga sino al nuovo bando