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29/05/2012.Porte aperte alla scoperta dell’antica cultura rurale

di Angelo Mavuli wTEMPIO Non c’erano solo i turisti alla due giorni di “Stazzi e Cussogghji”, la manifestazione itinerante creata dalla Provincia e dai Comuni che nella versione tempiese è stata etichettata dalla Pro loco con il sottotitolo “Ghjanni abbalti” (porte aperte). Il fine settimana, che ha ricevuto un plauso unanime per la sua perfetta riuscita, ha permesso agli stessi tempiesi di riscoprire angoli e usanze della propria città che non conoscevano. Un successo senza precedenti, nato non per caso ma costruito per mesi, caparbiamente, giorno per giorno, dall’associazione turistica guidata da Tonino Pirrigheddu, dai suoi ragazzi e da Giuseppe Barraqueddu, direttore artistico della manifestazione. Pensata con il duplice scopo di allungare la stagione turistica, riportando alla luce antiche usanze contadine della Gallura, e per ravvivare economicamente un momento che non è certamente dei più floridi, “Ghjanni Abbalti” è riuscita nel suo intento. Tra gli eventi più caratteristici, da citare l’apertura di li gredduli di via Mannu (l’antica strada dei nobili) e di “Santu Petru”, due antiche bettole che prendono il nome da un mazzo d’edera (la greddula, appunto) esposto all’esterno per far intendere che in quella casa si può bere, comprare del vino ed anche mangiare un boccone. La pro loco ha ricavato i locali al piano terra di due antiche case nobiliari che all’ingresso hanno un cortile ed una stanza, una volta stalla o deposito, perfettamente arredata come bettola (o cidderi o gredduli). Da citare anche la mostra di pittura di Gian Franco Cossu, la presentazione da parte di Guido Rombi (Cooperativa Athena) di un volume antologico sulle pubblicazioni dal 1860 al 2009 di testi riguardanti stazzi e cussoghji. E ancora, una relazione sulla cultura contadina di Franco Fresi, e la presentazione del volume “Li Stivigni” (i soprannomi delle famiglie tempiesi) a cura di Margherita Achenza, Mario Pirrigheddu, Paolo Aisoni, Silvio Manca e Gino Pintus. La Confraternita del moscato ha organizzato una conferenza su moscato e vini di Gallura, con degustazione finale. Visitatissimo, nel giardino degli Scolopi, il museo all’aperto con attrezzi ed utensili della tradizione contadina, dall’aratro in legno alla pressa per la compattazione delle balle di fieno; quelli del quadrettaio, del maniscalco, del calzolaio e dei coltellai. Molto visitati anche il museo ornitologico di Luigi Stazza (scoperto da molti per la prima volta), il museo del presepe, quello delle ferrovie e la casa di Nino di Gallura. Apprezzati infine tutti i gruppi folcloristici e i cori che hanno animato la festa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA