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Frediani: “I numeri non rendono giustizia al Paolo Dettori”

romeo frediani1

romeo frediani1Dopo le recenti polemiche suscitate dalla valutazione dei servizi delle diverse strutture della Asl che hanno tirato in ballo anche il Sindaco in qualità di presidente del distretto di Tempio Pausania, arrivano le considerazioni del Primo Cittadino. “Non ho assistito a quanto accaduto inerte come qualcuno vorrebbe far credere”.

 

“Con la Asl ci sono state varie interlocuzioni, ultima delle quali una nota indirizzata al direttore generale Giovanni Fadda e ai Sindaci del Distretto dove esprimo la criticità del provvedimento adottato”.

“Al di là dei toni sentiti in questi giorni ” prosegue il Sindaco “il comunicato della Asl fa presagire che ci saranno delle aperture per rivisitare le problematiche emerse così come ho chiesto nella nota ufficiale inviata al Direttore Generale. Nota nella quale ribadisco che certe strategie finalizzate, parrebbe, al deprezzamento dei servizi forniti dal Paolo Dettori non sono più tollerabili quando a pagarne le conseguenze sono i cittadini. Se deve essere individuato un soggetto responsabile per la mancanza di determinate prestazioni mediche, non può essere certo individuato nella struttura medico-infermieriestica ma in chi ha determinato nel tempo le condizioni per rendere la struttura meno produttiva al di là delle sue potenzialità”.

Il Direttore Generale Giovanni Antonio Fadda afferma che le valutazione sui servizi sono state fatte oggettivamente.  Ma io ritengo invece che il solco creato tra alcuni servizi ospedalieri del Paolo Dettori rispetto al Giovanni Paolo II, al di là della arida sintesi dei numeri, non renda giustizia all’effettiva valenza che il  nosocomio di Tempio, che da anni lavora in continua emergenza, esercita all’interno del presidio, fuori da questo e oltre l’ambito di competenza della Asl n.2. Emergenza che guarda caso è il frutto di un crescente disimpegno a beneficio di altre realtà. Prova significativa di questo è la poca determinazione nel completare i lavori in quei reparti in cui sono stati tagliati i posti letti funzionali che rappresentano una delle cause principali dell’affanno con cui gli operatori del pronto soccorso operano e i ritardi con cui si procede a sostituire i posti vacanti dei dirigenti medici.

Nella nota inviata alla Asl viene evidenziata la necessità, in vista del riordino della rete ospedaliere di fornire elementi equi sul funzionamento delle strutture, anche con i dovuti distinguo, che comunque non devono andare a discapito delle realtà che operano in condizioni emergenziali per scelte altrui. Un ultimo riferimento, non meno importante, viene rivolto alla medicina del territorio che durante la predisposizione dell’atto aziendale fantasma, mai approvato dalla Ras, ebbe notevole risalto facendo confluire per il suo potenziamento i pareri di tutti i sindaci del Distretto e della Dirigenza dell’asl che interpretarono in tal senso le linee guida del decreto Balduzzi tendenti alla deospedalizzazione tramite il rafforzamento dei servizi territoriali. In quest’ottica ci si auspica che vengano raccolte le linee di indirizzo e sviluppati i progetti già finanziati e tutt’ora fermi nella direzione aziendale.

Sulle accuse mosse da Quargnenti e Pirinu vorrei sottolineare che non sempre i problemi si affrontano sbraitando dalle pagine dei giornali ma soprattutto attraverso un lavoro di mediazione anche nel rispetto degli altri soggetti interessati quali i sindaci del distretto con i quali, a differenza di quanto vengo accusato, vengono concertate le linee di azione.