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Commissione di controllo sulla speculazione energetica | La riunione di venerdì 30 agosto 2024

Per la mattinata di ieri, venerdì 30 agosto, si è resa necessaria la convocazione urgente della Commissione di controllo sulla speculazione energetica istituita nel nostro Comune nel febbraio scorso. Presenti il sottoscritto in qualità di presidente, i due rappresentanti del Coordinamento contro la speculazione eolica e fotovoltaica Marta Tolar e Maria Antonietta Pirrigheddu, delegata in sostituzione di Gianni Monteduro legittimamente impossibilitato a presenziare, l’assessore Paolo Cossu e il consigliere di maggioranza Massimiliano Pirrigheddu e i consiglieri di minoranza Alessandro Cordella e Marina Tamponi. In esame, le questioni inerenti la “L.R. 03/07/2024, n. 5 – Definizione delle aree idonee ai sensi del D.Lgs. 199/2021 e del D.M. 236/2024”.

Tale necessità è scaturita dall’emanazione da parte della Regione Sardegna della bozza del Documento Metodologico Operativo per l’individuazione delle aree, documento che ha preso a circolare in rete prima che le Amministrazioni comunali ne ricevessero copia. Se questo modus operandi è spiegabile con l’urgenza che la Regione ha di concludere l’iter di approvazione della legge sulle aree idonee, non può non essere rimarcato che la celerità con cui la RAS intende agire pone delle oggettive e serie difficoltà ai Comuni e a tutti i soggetti coinvolti come i Comitati, in merito al tema cruciale dell’individuazione delle aree idonee e non idonee. Su tale aspetto è stato posto l’accento anche dal Coordinamento, così come sul fatto che la RAS non abbia ancora stabilito con chiarezza i parametri per l’individuazione delle aree.
Vi è poi il concreto timore, alimentato dalla lettura del suddetto documento, che il coinvolgimento delle Amministrazioni locali, sotto il profilo decisionale, possa assumere i contorni di una mera formalità, circostanza espressa anche dai rappresentanti del Coordinamento. Inoltre, sembrerebbe che la RAS stia chiedendo ai Comuni, per lo studio del territorio e l’individuazione delle aree idonee all’installazione degli impianti, un impegno operativo oggettivamente insostenibile sia in termini economici che in termini di tempo.
Certamente questi temi costituiranno argomenti di confronto nella riunione di lunedì 2 settembre, dove chiederò esaustivi chiarimenti in proposito.

A ogni modo, mi preme evidenziare che il Comune di Tempio, in coerenza con la linea politica di mandato di questa Amministrazione, ha di fatto precorso tali adempimenti già a partire dal 2022, con l’approvazione di un Piano per lo sviluppo di una Smart Grid, denominato “Tempio smart & green”, una linea ribadita da ultimo con l’approvazione di un atto di indirizzo – Deliberazione del C.C. n. 1 del 16/01/2024 – per la massima difesa e tutela del nostro ricco patrimonio ambientale, paesaggistico e naturalistico sul fronte della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Nello specifico, il Piano Smart Grid, uno strumento forte da far valere nella pianificazione regionale come evidenziato dall’assessore Paolo Cossu, individua quale area idonea per il Comune di Tempio la sola Zona Industriale: tale linea si sposa con quella del Coordinamento, che come ribadito da Maria Antonietta Pirrigheddu rifiuta l’estensione delle aree idonee oltre quella da noi già indicata. A tale area, noi ci fermiamo e, qualora Stato e Regione manifestino l’intenzione di imporre soluzioni differenti, noi ci opporremo, anche perché non intendiamo impegnare risorse economiche su operazioni che abbiamo già completato, a meno che non sia la RAS a erogare i fondi necessari a effettuare ulteriori mappature.
Del resto, come ha sottolineato il dirigente del Settore Tecnico, l’ing. Gian Pietro Oggiano, la Sardegna deve produrre complessivamente 6,2 Gw di energia, soglia che secondo una delle ipotesi di suddivisione proporzionale al territorio richiederebbe al nostro Comune una produzione di 15 Mw: le installazioni previste all’interno della zona individuata dalla Samrt Grid del Comune di Tempio saranno in grado di generare una produzione di 28 Mw in aggiunta a quanto già prodotto e in corso di produzione dalle installazioni già in essaere a partire dal 2021, una quantità di energia che va ben oltre la soglia indicata e che di fatto soddisfa con largo margine la richiesta, rendendo superflua l’individuazione di ulteriori spazi, e andando del tutto a vantaggio della pubblica utilità e contro ogni speculazione.

Per quanto attiene al rischio che l’appetibilità del nostro territorio potrebbe comportare, fortunatamente con i recenti orientamenti vi sarà la possibilità di limitare fortemente l’installazione incontrollata di nuovi impianti, a differenza di qualche anno fa, quando i Comuni che incentivavano tali installazioni erano considerati virtuosi. Qualora, come ha rimarcato Marta Tolar, si presentasse il rischio di un utilizzo incondizionato delle numerose cave dismesse presenti sul territorio, un’opposizione a tali operazioni sarà attuabile solo attraverso un fronte comune con altri territori.

Riassumendo, la chiara posizione di questa Amministrazione è la seguente:

1. Il Comune di Tempio è contrario a ogni forma di speculazione energetica.

2. Mediante il Piano Smart Grid, il nostro Comune ha da tempo individuato nella Zona Industriale la propria area deputata ad accogliere impianti per la produzione di energia rinnovabile, già oggetto di pianificazione per la creazione di un’isola energetica avente caratteristiche di micro-rete in cui realizzare impianti fotovoltaici, di biogas, a idrogeno ed eolici, per la produzione di 28 Mw complessivi finalizzati a rendere il territorio energeticamente autonomo.

3. La realizzazione di tale Piano rappresenta già il contributo massimo e sufficiente – in termini di territorio e di impianti – che il Comune di Tempio si è impegnato a fornire per la transizione energetica.

4. Allo stato, non vi sono nel territorio comunale altre aree idonee diverse dalla Zona Industriale.

5. Quanto alle aree non idonee, nel territorio comunale esistono aree e beni di interesse storico, naturalistico, archeologico e ambientale inseriti nei nostri strumenti comunali e presenti negli atti della Regione Sardegna, tutelati e vincolati per legge e pertanto esclusi da ogni progetto di insediamento energetico.

Questi sono i nostri punti fermi, che come detto esporremo a stretto giro durante la riunione prevista a Olbia il prossimo lunedì 2 settembre.

Il Sindaco
Gianni Addis