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Comunicato del sindaco 22 novembre 2020

 

 

Come difendere una città e i suoi cittadini da un nemico invisibile, subdolo e devastante quale quello che da quasi un anno si è impossessato delle singole vite di ogni singolo abitante del mondo? Quali risposte dare a chi teme per sé e per i propri cari? Quali procedure, strategie, azioni, attivare per combattere una guerra che il mondo intero ha scoperto essere impari? Una guerra che lascia tutti stremati nel corpo, nell’anima e negli affetti? Non ci sono formule. C’è solo la consapevolezza che chi amministra – una città, un territorio, una nazione – opera nell’interesse del bene comune, perché è il compito che gli è stato assegnato e perché è egli stesso anche padre, madre, figlio, lavoratore, cittadino.

Consapevolezza che ci guida ancora di più oggi, negli anni bui che nessuna delle generazioni recenti ha mai vissuto.

Per questo crediamo che sebbene ogni singolo amministratore e consigliere sia umanamente preoccupato come individuo e cittadino, si senta ancora più motivato, come responsabile di una comunità, ad operare per cercare soluzioni, per prendersi cura del proprio territorio e per farsi carico delle istanze dei suoi cittadini.

Lo abbiamo fatto in questi mesi passati e continueremo a farlo giorno dopo giorno, assieme, utilizzando tutti gli strumenti e le innovazioni che la legge, la medicina e la tecnologia ci offrono.

Anche quella che si aprirà domani 23 novembre, pertanto, sarà una settimana densa di impegni di lavoro, incontri e provvedimenti – molti dei quali già calendarizzati, altri appena definiti o ancora in via di programmazione in base alle urgenze che di volta in volta intervengono –, che vedrà il sindaco e l’amministrazione impegnati a far fronte alle crescenti emergenze causate dall’epidemia del Covid-19.

Il primo appuntamento che coinvolge i rappresentanti di tutte le forze politiche cittadine è fissato per domani 23 novembre alle ore 10, con la convocazione della conferenza dei capigruppo per comunicazioni urgenti in materia di sanità oltre che per la convocazione dell’imminente consiglio comunale.

Si parlerà del preoccupante aumento del numero dei contagi e delle misure che l’amministrazione si prepara a porre in campo per sopperire con azioni e mezzi e propri al monitoraggio della popolazione attraverso tamponi molecolari e/o antigenici – se necessario anche in più tempi e per fasce di età – per supportare il lavoro del Servizio di Igiene Pubblica in materia di controllo e prevenzione dell’epidemia sul territorio comunale, dopo aver accertato con le competenze preposte, la reale utilità di una tale iniziativa, nonché i tempi e le modalità. Sarà necessario, infatti, il coinvolgimento di tutti gli attori del processo (Servizio di Igiene Pubblica, medici di base, farmacisti, associazioni e tutte le forze attive). È facile intuire cosa possa voler dire e cosa possa comportare apprestare uno screening per un numero di 800/1000 individui o per una popolazione di circa 14.000 persone.

Anche al fine di rassicurare i cittadini e i consiglieri comunali, si segnala che in data 13 novembre, dopo aver richiesto ripetutamente in questi mesi, in via ufficiale e per le vie brevi, di aggiornare, con periodicità giornaliera, i dati relativi al numero dei cittadini residenti risultati positivi al Covid-19, con indicazione dei soggetti messi in quarantena e di ogni altra informazione utile, il sindaco ha provveduto a reiterare l’istanza alla Direzione della Area Socio Sanitaria Locale e per conoscenza alla Prefettura e all’ANCI Sardegna. Stessa richiesta è stata rinnovata nella giornata di sabato 21 novembre.

Quanto alle istanze del gruppo “Tempio cambia” diffuse anche in due recenti comunicati stampa, i consiglieri della minoranza auspicano la nomina di una commissione consiliare che analizzi i problemi sanitari e che sia di supporto al sindaco nelle sue azioni di governo della criticità. La proposta è senz’altro apprezzabile ma occorre chiarire che, a questo proposito, lunedì 16 novembre, al capogruppo prof. Comerci insieme alla consigliera avv. Tamponi, ricevuti in Comune, sono state date le necessarie informazioni sulle regole che sovraintendono sia la convocazione del consiglio a richiesta dei consiglieri comunali, sia in merito alle specifiche competenze del sindaco quale autorità sanitaria, e si è convenuto sul fatto che ogni ulteriore sovrastruttura è funzionale alle attività del consiglio e non del sindaco, poiché tale è la competenza delle commissioni consiliari, e nel contesto attuale di estrema urgenza e indifferibilità, una tale iniziativa potrebbe rallentare le attività del sindaco quale ufficiale di governo, e nel contempo aumentarne le personali responsabilità in caso di azioni tardive.

Al di là del formalismo, comunque da rispettare, il giorno 20 novembre il Sindaco, dopo averlo preannunciato nella seduta di insediamento, ha tuttavia disposto di riunire i capigruppo consiliari, per la convocazione del consiglio comunale, da fissare per il 30 novembre (primo giorno utile) dove, insieme ad altri importanti argomenti, verranno affrontate le problematiche rappresentate dal gruppo “Tempio cambia” e il Consiglio sarà aggiornato sull’esito che scaturirà dalla seduta della conferenza sanitaria territoriale da lui presieduta e convocata per il 25 novembre. Infatti, pur compatibilmente con la repentinità con cui la situazione cambia ogni giorno, rispetto alle attività che giornalmente il primo cittadino svolge nella lotta al Covid-19 con le autorità che operano a livello territoriale e regionale, il Consiglio comunale in tale frangente ha diritto di essere relazionato anche in riferimento a tale importante riunione del 25 novembre.

Nonostante la gravità della situazione induca oggi la cittadinanza e l’amministrazione comunale a concentrare le preoccupazioni e le attenzioni sulle conseguenze cliniche e sanitarie dell’epidemia, non si può non tenere conto dei suoi pesanti risvolti economici e sociali, altrettanto nefasti e corrosivi, sul tessuto connettivo della comunità. Di fronte alla malattia e alla morte si ha certamente difficoltà a parlarne, ma non ci si può dimenticare delle attività produttive e commerciali, gangli resilienti di un sistema già duramente provato in questi ultimi decenni, a cui le conseguenze dell’epidemia stanno causando danni irreparabili, dai quali difficilmente si riprenderanno. In molti aspettano il Natale anche in questo tempo offuscato dalla sofferenza e dall’incertezza e certo addobbare la Città potrebbe sembrare non opportuno, ma da parte di chi amministra occorre avere la maturità e la sensibilità di ascoltare le molteplici esigenze della propria comunità. “Illuminare” la Città vuole essere un contributo anche in questa direzione.

Anche ad essi, infatti, l’amministrazione cittadina è chiamata a dare doveroso supporto e sostegno, con interventi mirati ed efficaci, che non ledano la sensibilità di chi è direttamente colpito dalla malattia e delle famiglie che faticano a trovare un senso nel vivere una quotidianità angosciante e incerta, ma che permettano alla comunità di continuare ad esistere, sia pure tra mille difficoltà.

Questo che viviamo oggi non è quel buon vivere che sarebbe auspicabile ma probabilmente è il miglior modo oggi possibile, e anche per superare quegli strascichi psicologici invisibili che gli scienziati segnalano con sempre maggiore insistenza e che possono minare il benessere dell’individuo e della collettività, devono essere pensati da parte di chi amministra interventi appropriati.

Oltre a questa ulteriore conseguenza fisica, infatti, l’epidemia lascia tracce profonde anche nel tessuto sociale della comunità, particolarmente nei giovani che non possono condividere momenti di socialità che sono invece fondanti per la loro crescita, ma anche nei rapporti sociali di tutti i componenti della comunità cittadina, dai bambini che costruiscono assieme il loro essere donne e uomini, cittadine e cittadini del domani, agli anziani che ai giovani hanno diritto e dovere di passare il testimone della loro esperienza.

La nostra città è il nostro futuro, i nostri giovani e i nostri bambini sono il nostro futuro e in questo scorcio di anno funestato da tanti lutti e dolori, meritano, come gli adulti, ma forse anche più degli adulti, di poter guardare al loro avvenire non solo con la consapevolezza del presente ma anche con la lievità e la spensieratezza che lo spirito natalizio abitualmente porta e che anche quest’anno, ad una città che desidera reagire con tutte le sue forze, vuole offrire una tregua che possa lenire le ferite di una socialità indispensabile e smarrita.

 

Il Sindaco

Gianni Addis