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03/09/2011.Davanti ai carri l’antico costume dei campagnoli

TEMPIO. Il simulacro di Sant’Isidoro nella processione per la sua festa, oltreché da carri trainati dai buoi, sarà questa volta preceduto da un gruppo abbigliato con il vestiario che caraterizzava gli antichi appartenenti al variegato mondo agricolo che ruotava intorno alla città, di cui è protettore: contadini, ortolani, vignaioli, allevatori, scorzatori di sughero. Il gruppo in costume è di nuovissima creazione, frutto dell’iniziativa di alcuni appassionati di tradizioni locali capeggiati da Tonino Scanu. Farà il suo esordio nell’edizione 2011 dell’antichissima festa di Sant’Isidoro Agricoltore e può rappresentare l’avvio di quella valorizzazione che la secolare ricorrenza merita.
Gli uomini delle campagne tempiesi indossavano un vestiario semplice e pratico: robuste scarpe in cuoio, pantaloni di fustagno, camicia, gilet (cansciu) con diverse tasche e berretto semplice o a falde (simbreli). Gonna lunga, camicia e corsetto (ghjipponi) e fazzoletto (miccalori) in testa era invece il vestiario femminile.
Caratteristica della festa è la processione con con l’effigie del Santo issata su un tradizionale carro agricolo trainato da buoi e seguito dal altri carri tutti addobbati con serti di fiori e soprattutto con grandi mazzi di spighe di grano. Nel nord dell’isola ha sempre costituito un unicum che trovava riscontro solo nella sagra in onore di Sant’Efisio a Cagliari. Il suo richiamo spettacolare, accanto a quello sinceramente religioso, è stato sempre grande. E non guasterebbe un’adeguata azione di rilancio,, la stessa azione che ha dato valenza regionale a feste un tempo d’ambito paesano quale quella di San Simplicio di Terranova-Olbia. Sant’Isidoro è infatti ai primi di settembre, quando la stagione turistica è ancora viva e richiama un segmento di visitatori che più apprezza cultura e tradizioni.