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Domenica 23 va in scena, dalle ore 18.00, la Pricunta.

Data: 20/08/2009
Domenica 23 va in scena, dalle ore 18.00, la Pricunta.

In scena  la “Pricunta”, antico cerimoniale legato allo svolgimento dello sposalizio nella Gallura degli stazzi, domenica 23 agosto a Tempio. Figurazione scenica, in pieno centro storico, del fidanzamento nella Gallura di un tempo. Una  manifestazione giunta alla seconda edizione che l’anno scorso ha riscosso un notevole successo.

La “Pricunta” deriva dal termine gallurese pricuntà – chiedere, domandare-  e consiste nella richiesta, in forma figurata, della sposa da parte della famiglia dello sposo.

La sera della vigilia del matrimonio, la “ghjenti di l’omu”,  un lungo corteo di cavalieri con  fucile in spalla e dama in groppa al cavallo, preceduta dallo sposo,  raggiunge l’abitazione della sposa. Questa viene trovata regolarmente sbarrata. Dal corteo si stacca  un uomo e va a bussare all’uscio che questa volta si apre. Ne viene fuori un altro uomo, al quale viene chiesto, con linguaggio allegorico, se in quella casa si siano rifugiati o una pecorella o una capretta o altro grazioso animale  ultimamente andato smarrito. Il padrone di casa nega categoricamente ma intuendo che si possa trattare di fanciulle, ne mostra a ripetizione diverse, ogni volta respinte. Finché non compare quella giusta: la promessa sposa. La finzione finisce, si spalancano le porte e la lunga festa di nozze può cominciare.
Questo quadro  viene riproposto domenica a partire dalle 18.00, a Tempio, nell’intento di recuperare un pezzo famoso della nostra tradizione. L’abitazione della sposa avrà come cornice Piazza S. Pietro.  Partirà dal Palazzo degli Scolopi, futura sede della Nuova Biblioteca, il  ricco corteo di cavalieri e di dame nei costumi tradizionali di Tempio e dei centri vicini che accompagneranno lo sposo e si disporranno in ordine per fare da coreografia allo svolgimento della “Pricunta” . Seguirà  il matrimonio che si svolgerà nel Palazzo Comunale, il concerto e la cena.