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In merito alla chiusura del punto nascita dell’Ospedale “Paolo Dettori”

 

Comunicato del Sindaco del 23.01.2021 

In merito alla chiusura del punto nascita dell’Ospedale “Paolo Dettori” di Tempio

 

Abbiamo appreso da un comunicato stampa della Regione Sardegna che il Ministero della Salute ha dato parere negativo alla richiesta di deroga per il punto nascita dell’Ospedale “Paolo Dettori” di Tempio Pausania. E sebbene la dichiarazione del Presidente Solinas in merito alla necessità prioritaria di tutelare la salute dei sardi e il rifiuto di “logiche rivolte al taglio dei servizi” non può che trovarci concordi, noi oggi ci sentiamo cittadini di serie B.

Per questa ragione come Sindaco di Tempio e come Presidente del Distretto Socio Sanitario dell’Alta Gallura, provo sentimenti di profondo rammarico e forte disappunto dinanzi al parere negativo espresso dal Ministero della Salute sulla richiesta di deroga per il nostro punto nascita. Tale decisione non tiene conto della nostra realtà e delle esigenze di tutto il territorio che fa capo al nostro Ospedale. Un parere quello del Ministero tanto atteso e che avrebbe dovuto restituire dignità alla Sanità del nostro Territorio saccheggiata e ferita senza rimorso da un sistema basato solo su valutazioni economiche e utilitaristiche.

Pur lontani dal voler innescare inutili e nocive polemiche nei confronti di altri Distretti della nostra Isola, non può essere sottaciuta l’evidente disparità di parere riservata, da chi così poco sembra conoscere delle realtà delle nostre fragili comunità, all’Ospedale di Tempio Pausania rispetto al CTO di Iglesias. Disparità che, sottolineo, appare ancora più forte e marcata, se si considera che Tempio Pausania è classificato dalla legge e dalla stessa Regione, comune montano oltre che riconosciuto come territorio totalmente svantaggiato, condizioni queste che, insieme  all’elevato rischio di spopolamento delle zone interne, alle condizioni geomorfologiche del territorio e alle difficoltà nei trasporti, altrove hanno invece determinato, da parte dello stesso Ministero, posizioni differenti e ad accordare la deroga.

Riteniamo inoltre, che da parte del la Regione Sardegna, non sia sufficiente limitarsi a archiviare la risposta del Ministero come un mero “segnale di poca attenzione per i problemi del nostro territorio”, Regione alla quale chiediamo e chiederemo presto tutti uniti, di avere il coraggio di prendere quelle decisioni risolutive che da troppo tempo aspettiamo, per il punto nascita e in generale per il Paolo Dettori, ospedale non solo di Tempio ma di tutta l’alta Gallura.

Che dire poi del punto nascita dell’Ospedale di La Maddalena, a cui va tutta la nostra solidarietà, che paga la colpa di una doppia insularità?

Il parere negativo sul nostro ospedale si basa, tra le altre cose, sulla premessa per cui la richiesta di deroga non sarebbe stata giustificata in ragione del basso numero di utenti. Ne è stata purtroppo causa l’operazione di smantellamento del punto nascita del nostro ospedale, chiuso nell’aprile del 2018 con un attivo di 240 parti circa, ma già iniziata qualche anno fa, quando la politica dell’Ats aveva di fatto condizionato negativamente la possibilità che il reparto potesse funzionare, non consentendo la sostituzione dei medici che man mano andavano in pensione e nonostante l’abnegazione del primario Franco Careddu e di tutto il personale: i medici, gli ostetrici, gli infermieri, il personale ausiliario.

Già dal mese di dicembre 2015 il sindaco di allora Andrea Biancareddu sì opponeva alla proposta di riforma della rete ospedaliera della Giunta Pigliaru che non garantiva il mantenimento del punto nascita, e nel 2016 segnalava con un esposto alla Procura del Tribunale di Tempio che la struttura ospedaliera, ed in particolare il reparto di Ginecologia e Ostetricia, non era più in grado di poter erogare un servizio adeguato a causa di mala organizzazione.

Questa politica ha portato le donne in stato di gravidanza a rivolgersi presso altri presidii anche per quei controlli di routine che non potevano essere fatti a Tempio per carenza di personale. È ovvio che in una situazione di questo tipo il numero dei parti dovesse calare perché le donne andavano a partorire dove prima erano state seguite nel corso della loro gravidanza. 

In questa situazione ci conforta solo il fatto che il parere del Governo centrale non è, al momento, una formale risposta negativa, soprattutto in considerazione del fatto che nel negare a Tempio Pausania il mantenimento del punto nascita, esso viola apertamente i principi normativi che la Regione stessa si è data di “tutela e valorizza delle città e paesi, ai quali riconosce la funzione di presidio e valorizzazione del territorio regionale e promuove politiche di pari opportunità all’accesso ai servizi, evitando la disparità tra i territori, allo scopo di garantire lo sviluppo e l’equilibrio socio-economico delle comunità̀ locali e il riconoscimento dell’importanza strategica e la valenza identitaria, culturale, ambientale ed economica delle comunità insediate nei comuni montani. A tal fine promuove ogni azione necessaria per favorire l’insediamento di imprese e combattere lo spopolamento”. 

Nella convinzione che la forza di un Territorio stia nella coesione tra coloro che sono chiamati a proteggerlo e tutelarlo, intendo chiedere prima di tutto il sostegno a tutto il Consiglio comunale, di cui comunque sono certo, e lotterò insieme ai colleghi Sindaci dei Comuni del Distretto Sanitario dell’Alta Gallura, contro questa dissennata decisione riservandoci di intraprendere ogni utile e opportuna iniziativa a sostegno della nostra richiesta.

 

Il Sindaco

Gianni Addis