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Musica dopo le due di notte nei locali : impossibili limitazioni oltre quelle previste dalle leggi che regolano la materia.

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rogocarnevA Carnevale le polemiche impazzano. Anche quelle insensate. A scacciarle Romeo Frediani. Il primo a dichiararsi sorpreso di tante “chiacchiere” è infatti lo stesso Sindaco che non nasconde il suo disappunto sull’ultima delle numerose querelle che hanno animato l’organizzazione dell’edizione 2012 della grande Kermesse: il no alla musica dopo le 2 di notte anche durante la pazza sei giorni del Carnevale frutto probabilmente di qualche malinteso .


 E tuona in veste ufficiale “Nessun provvedimento amministrativo in arrivo che possa in qualche modo limitare l’orario di chiusura dei pubblici esercizi o l’emissione di musica dopo una certa ora. Nessuna volontà della giunta di  penalizzare le attività o danneggiare chi ha investito per poter disporre di locali a norma dal punto di vista dell’impatto acustivo. Al contrario. L’obiettivo dell’amministrazione è accogliere al meglio quanti sceglieranno Tempio per trascorrere qualche giornata in piena spensieratezza e fare in modo che tutti usufruiscano dell’indotto derivante dalla manifestazione”.

Con il decreto sulle liberalizzazioni, operativo su tutto il territorio nazionale, il problema di eventuali limitazioni o proroghe infatti viene meno. Imporre vincoli di orario non sarebbe possibile. Stesso discorso riguarda l’emissione sonora. Esistono infatti apposite leggi  che regolano la materia. L’unico obbligo in capo agli esercenti resta il dovere di rispettarle . Gli unici vincoli possibili sono quelli legati alla sicurezza pubblica e al disturbo della quiete pubblica, che in ogni caso, qualora adottati, vanno ben motivati e giustificati.

 “Queste polemiche inutili e fantasiose – sottolinea il Sindaco- non fanno bene alla manifestazione. L’effetto è quello di disorientare da una parte  i turisti e gli ospiti, dall’altra gli operatori economici che dovrebbero concentrare la loro energia ad organizzarsi in vista dell’atteso appuntamento”.

La posizione del Sindaco e della Giunta è dunque in linea con il pensiero espresso dalla Confcommercio Nord Sardegna in una lettera indirizzata al Primo cittadino e all’assessore al commercio Angelo Cossu. Il Carnevale in città deve unire, non dividere. Scopo comune è il successo della manifestazione che può essere raggiunto con la collaborazione di tutta la città, commercianti compresi.