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Revoca della Concessione del Compedio di Rinaggiu: anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune

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rinaggiuIl Consiglio di Stato con Ordinanza  n. 1719/2012, depositata in data di ieri 7 maggio, ha confermato l’Ordinanza cautelare del TAR Sardegna n. 28/2012, resa tra il Comune di Tempio Pausania  e l’ATI  Alba Immobiliare, con la quale il Tribunale Amministrativo sardo aveva respinto l’istanza di sospensione del provvedimento disposto dal Comune per la revoca della Concessione del Compendio Termale di Rinaggiu. Il Comune ha ora, in via definitiva e salva diversa pronuncia nel merito, se e quando questa ci sarà, la piena disponibilità dell’intera area.


Il Consiglio di Stato con Ordinanza  n. 1719/2012, depositata in data di ieri 7 maggio, ha confermato l’Ordinanza cautelare del TAR Sardegna n. 28/2012, resa tra il Comune di Tempio Pausania  e l’ATI  Alba Immobiliare, con la quale il Tribunale Amministrativo sardo aveva respinto l’istanza di sospensione del provvedimento disposto dal Comune per la revoca della Concessione del Compendio Termale di Rinaggiu.

Il ricorso cautelare in appello è stato discusso dinanzi al Consiglio di Stato lo scorso venerdì 4 maggio, dove il Comune di Tempio era rappresentato e difeso dall’Avv. Rosanna Patta del Foro di Cagliari che nell’esprimere grande soddisfazione per la decisione resa, ha sottolineato l’importanza e la valenza delle motivazioni in essa espresse le quali consentirebbero di ritenere corretti, anche nel merito, i provvedimenti adottati dall’Amministrazione. Il Consiglio di Stato, infatti, quanto al fumus ha ritenuto di non doversi discostare dalle “ragionevoli” conclusioni alle quali è pervenuto il TAR  ritenendo “anche alla luce delle precisazioni difensive del Comune”, che non sussistano le condizioni per sospendere l’esecuzione dell’ordinanza impugnata neppure nella parte in cui essa dispone l’incameramento della cauzione.

Argomentando in ordine al pregiudizio grave ed irreparabile invocato dall’appellante ATI Alba Immobiliare, il Consiglio di Stato tenuto conto della condizione di grave degrado dell’area,  ha invece ritenuto prevalente l’interesse del Comune a rientrare nella piena disponibilità del Compendio, condannando inoltre l’Ati alle spese di giudizio.L’esito, quindi, è ancora una volta favorevole al Comune dopo che anche in primo grado le istanze del Concessionario erano state tutte rigettate da parte del Tar.

In quella sede il Comune, rappresentato dal suo legale Avv. Giuseppina Demuro, aveva resistito alle domande, anche risarcitorie, del Concessionario, producendo copiosa documentazione comprovante il degrado e l’abbandono dell’area e affermando che le decisioni assunte rappresentavano la legittima e doverosa risposta all’inadempimento del Concessionario, secondo una corretta applicazione delle norme contrattuali alla cui stretta osservanza le parti sono tenute, specie se queste sono amministrazioni pubbliche.

Con l’Ordinanza del Consiglio di Stato, che conferma e rafforza quella del Tar, si sono così esauriti i gradi di giudizio almeno per quanto riguarda la fase cautelare. In concreto le conseguenze sono di tutto rilievo: il Comune ha ora, in via definitiva e salva diversa pronuncia nel merito, se e quando questa ci sarà, la piena disponibilità dell’intera area potendo di essa disporre come crede, secondo i piani di valorizzazione che riterrà più idonei; l’immediato incameramento della cauzione versata,  consentirà all’Ente di compiere i primi ed urgenti interventi di cura e manutenzione del compendio ed in particolare di quelle parti di esso che possano consentirne un utilizzo a breve, non escludendo che ciò possa avvenire anche per l’imminente stagione estiva.

Infine, il Comune, sempre a garanzia degli interessi pubblici che ha il dovere primario di rappresentare e difendere anche mediante scelte difficili e non sempre da tutti condivise, si appresta ad adire la magistratura competente per il risarcimento degli ulteriori danni causati dal comportamento inadempiente del Concessionario, ivi compresi quelli di immagine che l’Amministrazione e la città hanno subito.