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05 gennaio 2010 – Plasma scaduto: «Non è stato usato per le trasfusioni»

Tempio

La Procura esclude l’ipotesi

Plasma scaduto: «Non è stato usato per le trasfusioni»

Martedì 05 gennaio 2010
I nchiesta alle battute finali e via libera delle operazioni per il corretto smaltimento delle sacche di plasma scaduto trovate nei locali del servizio trasfusionale dell’ospedale Paolo Dettori. L’operazione dei carabienieri del Nas culminata nel sequestro di 1100 contenitori di emoderivati datati 1998 e 1999, è entrata nella fase finale e la Procura di Tempio a questo punto, appare nelle condizioni di poter escludere con certezze gli scenari peggiori. Dopo la catalogazione delle sacche trovate all’interno di due frigoriferi, uno dei quali spento, i carabinieri non hanno trovato riscontri all’ipotesi peggiore: l’inserimento del materiale nel normale circuito delle trasfusioni. Il Nucleo antisofisticazioni dell’Arma, da subito, aveva indicato questa situazione come remota e per certi versi anche inverosimile. Basti ricordare che una parte delle sacche contenevano materiale in avanzato stato di decomposizione, quindi inutilizzabile. Anche un errore dei medici difficilmente avrebbe portato alla circolazione degli emoderivati scaduti e putrefatti. Per il pubblico ministero Riccardo Rossi e gli investigatori del Nas, le sacche sono rimaste per anni nei frigoriferi a pozzetto del Centro trasfusionale. Un freezer era sistemato in un corridoio del reparto tempiese, l’altro all’intenro dell’ archivio.
Gli accertamenti sulla provenienza del plasma sono invece ancora in corso. Si parla, per ora, dello stoccaggio fuorilegge delle sacche, a partire dalla fine degli anni novanta. Resta da capire però la ragione di questa operazione condotta al di fuori delle norme che regolano la conservazione ed il trattamento degli emoderivati. Il problema per la Procura è proprio questo, apparentemente il comportamento delle persone che per anni non si sono occupate dei frigoriferi non traova una spiegazione logica.
Il pubblico ministero è arrivato alle prime sommarie conclusioni dell’indagine dopo avere ricevuto l’ ultimo rapporto del Nas.
Potrebbe trattarsi di un situazione pericolosa ed alto rischio provocata da trascuratezza e superficialità. Non esistono al momento ipotesi alternative con un minimo di riscontro. Il pm ha anche dato il via libera allo smaltimento del materiale.
Le 1100 sacche sono state affidate ad una impresa specializzata per lo smaltimento controllato.( a. b. )