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4 Novembre | La cerimonia

Desidero rivolgere, a nome mio e di tutta l’Amministrazione comunale, un ringraziamento alle autorità civili, militari e religiose, alla Banda Musicale, agli ospiti, agli studenti e ai loro docenti, e a tutti quanti hanno partecipato alla cerimonia solenne di oggi, iniziata con la Santa Messa celebrata in Cattedrale dal parroco Don Efisio Coni, e proseguita presso il monumento ai Caduti di viale Fonte Nuova.

Il 3 novembre 1918, a Padova, l’Armistizio di Villa Giusti metteva ufficialmente fine, in Italia, alla Prima Guerra Mondale: un conflitto sanguinoso durato tre anni e mezzo in cui – combattendo con coraggio e altruismo per la Patria, spesso fino al sacrificio estremo della vita – persero la vita oltre 700.000 soldati e oltre 900.000 rimasero feriti. Fu grazie alle loro azioni eroiche che prese l’avvio il processo di unificazione nazionale dell’Italia: un “dono morale” da custodire e trasmettere alle generazioni future.

Le vite spezzate di quei giovani soldati causarono vuoti incolmabili nelle famiglie e nelle comunità, ma lasciarono anche ricordi commossi e indelebili, come attestano le lapidi, i sacrari, i monumenti commemorativi e le tante altre forme di riconoscenza pubblica a essi tributate da allora e nel tempo.

Anche la Città di Tempio, poco dopo la fine della Guerra, nel 1923, volle ricordare quel grande sacrificio e onorare il valore e il coraggio dei suoi Caduti. Lo fece realizzando il Parco delle Rimembranze, un monumento “vivente”, perenne, composto da tante querce quanti furono i tempiesi sacrificati alla Grande Guerra. Messo a dimora 100 anni fa, custodito e amato da generazioni di tempiesi, amministratori e cittadini, oggi il Parco è luogo del ricordo, della memoria e dell’impegno civile, parte della nostra vita e della nostra storia, ma anche monito simbolico e guida silenziosa per il nostro futuro.

Più di altre, infatti, la ricorrenza del 4 Novembre porta un messaggio forte e attuale, carico di valori di unità e identità nazionale, diretto a ciascuno di noi, ma particolarmente alle nuove generazioni, ai nostri giovani concittadini, perché possano essere da subito protagonisti consapevoli e attivi nelle nostre comunità.

Ricordando gli “eroi” della Patria e il loro sacrificio, potremo anche noi, a nostra volta, adempiere al meglio ai nostri doveri di cittadini, adoperarci perché cessino gli scontri armati e i conflitti che minano la convivenza tra i popoli e che – lo vediamo ormai sempre più spesso intorno a noi – diventano sempre più violenti, cruenti e disumani. Noi siamo stati il futuro per il quale i nostri padri hanno lottato e sacrificato i sogni, le speranze e la vita. È ora nostro preciso dovere, ineludibile, commemorare, ricordare “insieme”. È la condizione essenziale per un futuro migliore, per un futuro di libertà e di pace.

È con questo spirito e con questa consapevolezza che oggi commemoriamo la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, istituita pochi anni dopo la fine della Grande Guerra, nel 1919, per celebrare la raggiunta Unità nazionale e il grande impegno delle Forze Armate. Se all’inizio del secolo scorso hanno dato un essenziale contributo alla sicurezza e alla stabilità nazionale e internazionale, oggi le donne e gli uomini delle Forze Armate sono indispensabili per fronteggiare emergenze sanitarie, catastrofi naturali o imputabili alla negligenza dell’Uomo, costantemente impegnati in prima linea a favore della collettività e al servizio di tutto il Paese, sempre con la massima cura, professionalità e dedizione: dei cittadini, delle Istituzioni e dello Stato. Una risorsa preziosa e autorevole, sempre presente e disponibile sul territorio, per proteggere e difendere i valori della giustizia e della libertà.

Oggi inoltre commemoriamo anche le Vittime del Dovere, appartenenti alle Forze dell’Ordine o alle Forze Armate, le donne e gli uomini che si sono sacrificati per proteggere la democrazia e difendere i suoi principi fondanti: la giustizia e la legalità. Durante la cerimonia odierna, è stato ricordato il concittadino Martino Cossu, giovane finanziere caduto in un attentato terroristico a Malga Sasso il 9 settembre 1966, all’età di 20 anni, insignito dell’onorificenza di Vittima del Terrorismo il 29 marzo 2010.

Ringrazio il corpo delle Forze Armate a nome di tutta la nostra comunità per il grande, generoso e altruistico contributo che incessantemente mettono al servizio della sicurezza e della stabilità nazionale e internazionale. Vorrei ringraziare, inoltre, l’Assessorato comunale all’Ambiente guidato da Francesco Quargnenti e l’Assessorato agli Affari istituzionali guidato da Monica Liguori, che assieme alla struttura comunale – il Segretario Generale Giovanna Maria Piga, il dirigente del settore Affari Istituzionali Piera Sotgiu, la responsabile della Segreteria Annalisa Brundu e la funzionaria Gianfranca Murru – hanno curato l’organizzazione di questa giornata. Un grazie affettuoso e riconoscente va anche alla sezione locale della Protezione Civile per la grande e costante disponibilità e per il fattivo contributo, e alla nostra Polizia Locale per il servizio sempre puntuale e rigoroso. Colgo l’occasione per ringraziare il Luogotenente Antonio Pinna, cerimoniere della commemorazione odierna e curatore della mostra storica permanente sulla Brigata Sassari, allestita in via Stazione Vecchia.

Vorrei infine rivolgere un augurio particolare ai nostri giovani concittadini, alle studentesse e agli studenti chiamati oggi ad affrontare prove importanti: a loro vorrei dire di non temere di combattere con le armi della conoscenza, della lealtà e del coraggio, perché saranno questi gli strumenti con i quali guidare le nostre comunità, vigilare e difendere i valori patriottici di consapevolezza sociale, giustizia e libertà che la ricorrenza del 4 Novembre rappresenta per tutti noi.

Il Sindaco

Gianni Addis


Le immagini della cerimonia sulla pagina Facebook istituzionale