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14/01/2010 – Zone agricole, niente nuove costruzioni

Urbanistica.

Dal Consiglio regionale si attende la modifica della legge, forse a febbraio

Zone agricole, niente nuove costruzioni

I Comuni applicano il Ppr. Sanna (Pdl): «No, c’è il Piano casa»

Giovedì 14 gennaio 2010
Nelle zone agricole della Gallura costiera le nuove costruzioni sono bloccate. I comuni stanno autorizzando solo ampliamenti e ristrutturazioni, in attesa che si faccia chiarezza sulle norme da applicare
L a domanda somiglia ormai a una guerra, e si sta consumando sottotraccia negli uffici comunali, da Olbia ad Arzachena: nelle zone agricole (E) vale il Piano casa o quello paesaggistico regionale (Ppr)? Il cavillo è giuridico, questione di interpretazione. Ma nella Gallura costiera si sta applicando la legge più restrittiva, ovvero il Ppr, col risultato che le concessioni edilizie sono bloccate. Meglio: non basta un ettaro per allineare nuovi mattoni, ne servono da tre a cinque. Diversamente le amministrazioni stoppano i progetti o si limitano ad approvare ampliamenti e ristrutturazioni. Da Cagliari il presidente della commissione Urbanistica regionale, Matteo Sanna (Pdl), fa sapere che la modifica per “liberalizzare” le campagne è alle battute finali, ma di traverso si mette Fausto Sanna, numero uno di Coldiretti Gallura: «Siamo contro il rischio che si consumi troppo territorio».
LE NORME Dunque col Piano casa in vigore è caos normativo nelle zone agricole della Gallura costiera. Terra affacciata sul mare che, Ppr alla mano, rientra nella famigerata fascia rossa, ambito di massima tutela. La classificazione urbanistica è la lettera E, con indice fondiario 0,03 metri cubi. Ovvero si possono costruire 90 metri quadrati ogni ettaro di campagna, ma servono da tre a cinque per ottenere il via libera all’investimento. Il piano paesaggistico fissa altri due paletti: la concessione edilizia viene rilasciata solo nel caso in cui si realizzino miglioramenti fondiari. Ancora: il progetto deve presentarlo un imprenditore agricolo.
IL PRESIDENTE Matteo Sanna rassicura: «L’applicazione della misura più restrittiva è un’interpretazione di legge. Siamo comunque al lavoro per risolvere i dubbi». La Giunta ha già varato la modifica al Piano casa (articolo 13). «Anche in commissione Urbanistica – prosegue il presidente – c’è stato un primo passaggio. Nei prossimi giorni completeremo l’iter. A febbraio la parola passa al Consiglio regionale». Se la massima assemblea sarda dirà sì, nelle zone E verranno congelati i vincoli del Ppr e «si torna alle vecchie direttive (del ’94)». Cioè basterà un ettaro per costruire e decadrà il vincolo del miglioramento fondiario, così come l’obbligo di essere un imprenditore agricolo.
LE REAZIONI Da Olbia l’assessore all’Urbanistica Marzio Altana (Pdl) non entra nel merito della polemica. Si limita a dire: «Noi applichiamo il Ppr perché ci stiamo attenendo alla legge. Speriamo che la modifica arrivi quanto prima». La pensa diversamente il presidente di Coldiretti. «Siamo favorevoli alla riduzione del lotto minimo da cinque a un ettaro, ma non a cancellare gli altri vincoli. Così facendo viene meno alla tutela delle campagne».
ALESSANDRA CARTA