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I ragazzi del liceo Dettori ricordano Fabrizio De Andrè con un convegno.

Data: 24/12/2009

I ragazzi del liceo Dettori ricordano Fabrizio De Andrè con un convegno nel decennale della sua scomparsa.

Si è aperta sulle note della canzone “L’amore perduto”, la due giorni del convegno «Pensando Faber. Quando la poesia si fa musica e pensiero», organizzata dagli studenti del liceo «G.M.Dettori», con il patrocinio della Fondazione «De Andrè». Un lavoro che ha coinvolto più di trenta ragazzi e al quale si è arrivati al termine di un laboratorio didattico in cui l’opera deandreiana è stata analizzata attraverso uno studio attento e approfondito, portato avanti da diversi mesi. Uno sforzo di ricerca, creativo e originale, fortemente voluto da un gruppo di insegnanti per onorare il ricordo dell’artista genovese – tempiese per adozione- nel decennale della sua scomparsa. Un momento importante che si è unito all’inaugurazione ufficiale dell’aula magna intitolata al Professor Gavino Pedroni.

Da questo lavoro sono emerse cinque relazioni frammezzate da intervalli musicali cui gli stessi studenti del laboratorio hanno dato vita, suonando e cantando le musiche e le canzoni del poeta. Relazioni che sono state presentate nel corso della prima giornata, di fronte ad un pubblico numeroso e sotto l’occhio attento di uno dei maggiori studiosi di Fabrizio De andrè, Luigi Viva, che a conclusione dei lavori , si è complimentato con i ragazzi, pur sottolineando un concetto. “diffidate di chi parla di De Andrè, compreso il sottoscritto”. Coordinati dal professor Nicola Comerci, si sono succeduti nell’esposizione, Pasquale Ambrosino che con la relazione «Poetissimo Faber» ha analizzato la poetica dell’artista partendo da una teoria che ne sminuisce l’originalità e smontandola completamente. Poi è stato il turno di Mario Gerolamo Mossa che nella relazione «Il cantore dell’anarchia» ha trattato la filosofia e la formazione politica dell’artista e il difficile rapporto col suo pubblico per la particolare condizione del poeta che si trovava da entrambi i lati della barricata. Valentina Scano ha invece presentato «la ricerca del senso e il richiamo dell’Assoluto nell’opera di De Andrè». Un’analisi complessa condotta con l’obiettivo di scandagliare il sentimento religioso del cantautore. In ultimo è stato il turno di Silvia Mele che ha trattato l’«Amore secondo Faber» e di Liliana Salaris che nell’esporre la sua relazione «Suggestioni filosofiche nell’opera di F.De André» si è cimentata nell’ardua impresa di proporre una propria originale teoria facendo una sorta di parallellismo tra il blasfemo di De Andrè e il superuomo di Nietzche.

La seconda giornata, moderata dal professor Giuseppe  Pulina, si è aperta ancora sulle note delle canzoni di De Andrè. Assente , bloccata all’aeroporto di Milano  Linate dal maltempo, l’ospite d’eccezione della serata,  Dory Ghezzi. I ragazzi avrebbero dovuto intervistarla sulla figura di Fernanda Pivano, scrittice coraggiosa e amica del poeta. Lo faranno subito dopo le vacanze di Natale. La  moglie dell’artista scomparso nel 1999 ha infatti promesso che verrà a trovarli a scuola.  Il convegno è poi proseguito con le relazioni di Silvia Sanna, autrice dell’opera Echi letterari nelle canzoni di Fabrizio De Andrè e di Luigi Viva, giornalista e  autore della più interessante biografia sul cantante.

Al convegno era presente anche l’avvocato e amico dell’artista Mario Rosati, – figlio del Colonnello dei Carabinieri Vincenzo Rosati, che condusse le indagini sul sequestro subito da De André e dalla moglie in Sardegna nel’79, probabilmente l’unico ad avere ricevuto lezioni di musica dal cantautore oltre che una chitarra in dono attualmente custodita nei locali del Museum di Tempio Pausania.
Un convegno riusciuto  che ha emozionato il pubblico presente anche per l’originalità del lavoro svolto. I ragazzi infatti  non hanno voluto raccontare De Andrè ma hanno provato ad interpretarlo.